L’avvento dell’AI Generativa ha portato in alto l’attenzione verso questa tecnologia, anche in ambito HR. Ad oggi, il 32% delle aziende del campione di Ricerca utilizza almeno una soluzione di AI a supporto dei propri processi HR. Si tratta di strumenti abilitati da algoritmi intelligenti, dotati di capacità tipiche dell’essere umano e in grado di perseguire autonomamente una finalità definita prendendo decisioni. Tra le soluzioni diffuse in ambito HR troviamo, ad esempio, i sistemi di elaborazione del linguaggio naturale, ossia capaci di comprendere il significato di frasi scritte e pronunciate che, qualora dotati anche di un’interfaccia utente, diventano veri e propri Chat Bot.
Ci sono poi soluzioni con algoritmi in grado di elaborare informazioni e fornire come output suggerimenti, raccomandazioni e consigli, spesso applicati allo sviluppo e alla formazione. Si tratta ad esempio delle piattaforme di Adaptive Learning – che adattano contenuti, format e ritmi dell’apprendimento alle caratteristiche del discente – e dei sistemi di mappatura automatica delle competenze, che oltre a valutare i gap, propongono formazione per colmarli. Infine, gli algoritmi predittivi, capaci di analizzare i dati per fornire insight sul futuro, e quelli in grado di riconoscere e interpretare immagini e video.
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Il focus sull’AI Generativa nei processi HR
Da un paio di anni, però, l’attenzione è focalizzata su una tipologia specifica di AI, quella Generativa. Si tratta di un’AI che utilizza algoritmi di machine learning per generare in maniera autonoma nuovi contenuti a partire da un input. Questi contenuti possono essere ad esempio testo, audio, immagini, video e codice informatico. La potenza di questa tecnologia è l’abilità di generare nuovi contenuti che non sono stati precedentemente visti nei dati di addestramento.
Inoltre, se per implementare e gestire soluzioni di AI più tradizionali è necessario utilizzare linguaggi specifici e molto tecnici, l’AI Generativa permette all’HR (e a tutti) di interloquire con lei in linguaggio naturale. Questa trasformazione ha avuto un impatto notevole, tanto che è il 43% delle organizzazioni a sperimentare l’AI Generativa nei processi di gestione delle risorse umane – soprattutto per le attività di employer branding e recruiting e di formazione e sviluppo.
AI e processi HR, alcuni casi di successo
Quali sono le best practice analizzate dall’Osservatorio che descrivono le potenzialità dell’AI applicata alle pratiche HR?
Leonardo, una soluzione per migliorare le soft skill
Leonardo ha introdotto una piattaforma di “Digital Role Play” per migliorare le soft skill dei propri collaboratori attraverso simulazioni interattive con attori virtuali, in scenari professionali complessi. In questo caso, L’AI è stata utilizzata per simulare gli scenari formativi e, al termine di ogni sessione, suggerire feedback specifici agli utenti.
Rina, una piattaforma di recruiting per aumentare l’attraction
Rina ha utilizzato l’AI per aumentare l’attrattività verso i candidati. L’azienda ha implementato la piattaforma per il recruiting sviluppata da Joinrs, che grazie all’utilizzo di algoritmi di Intelligenza Artificiale è in grado di abbinare efficacemente profili junior STEM alle opportunità di lavoro e ottimizzare le descrizioni di ruolo in base alle esigenze dei candidati. Grazie alla piattaforma, l’azienda ha reso il processo di selezione più veloce ed efficace, attivando un canale di comunicazione più mirato al target di riferimento e con ritorni positivi anche sul piano dell’Employer Branding.
Sace, uno strumento che supporta l’evoluzione delle competenze
Sace, invece, con il suo progetto “Craft Your Growth: Career GPS” ha recentemente implementato uno strumento dotato da algoritmi di AI che consente agli utenti e alla Direzione HR di avere una panoramica sull’evoluzione delle competenze, creando consapevolezza su quali saranno quelle più richieste in futuro e quali invece diventeranno obsolete e suggerendo percorsi per colmare i gap formativi. L’adozione del GPS intelligente si inserisce perfettamente nel nuovo modello organizzativo di Sace che sposta l’attenzione dai ruoli alle competenze, valorizzando a pieno le persone e il loro contributo all’organizzazione. Grazie a questo nuovo paradigma e all’adozione dello strumento, Sace mira a valorizzare le sue persone e a supportarle verso il cambiamento, fornendo strumenti utili al loro sviluppo e al futuro dell’organizzazione.
Yoox Net-a-Porter, una soluzione per alimentare la funzionalità di help desk
Recentemente, la Direzione HR di YOOX NET-A-PORTER ha adottato una piattaforma digitale messa a disposizione da Workday per ottimizzare la gestione di alcuni processi HR, facendo leva sull’integrazione con gli altri applicativi aziendali e sulle funzionalità di Intelligenza Artificiale. Nello specifico, l’AI è utilizzata per alimentare la funzionalità di help desk, addestrandola con le policy interne relative alla gestione HR. In questo modo, ogni collaboratore può accedere in piattaforma, interrogare il chatbot e ricevere riscontro in maniera facile e veloce.
L’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano ha appena lanciato gli HR Innovation Award 2025 con l’obiettivo di premiare il 13 maggio in occasione del convegno in cui saranno presentati i risultati della nuova ricerca, i progetti più innovativi, promuovendo la condivisione, diffusione e valorizzazione delle esperienze di eccellenza all’interno della Direzione HR.
Se vuoi informazioni o candidare la tua azienda visita questa pagina. La scadenza è il 31 gennaio 2025.