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Leadership gentile: una chiave per il successo nel business e nel benessere lavorativo



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Non si tratta solo di un concetto astratto, ma è una risposta concreta alle sfide di un mercato del lavoro sempre più complesso, in cui l’equilibrio tra produttività e benessere assume un ruolo strategico, anche in ottica di talent attraction

Pubblicato il 16 dic 2024

Alessandra Ottaviani

Presidente Fondazione Fimelato ETS



Leadership gentile

Nel mondo del lavoro di oggi, il concetto di leadership gentile emerge come un approccio innovativo e necessario. Lontana dall’essere sinonimo di debolezza o indulgenza, la gentilezza rappresenta una qualità trasformatrice. È la capacità di guidare un team o un’organizzazione mettendo al centro il rispetto, l’ascolto e la valorizzazione delle persone, senza sacrificare l’efficacia o la determinazione nel perseguire gli obiettivi.

Perché? Perché in un mondo dove il capitale umano è l’asset più prezioso, coltivare relazioni sane e collaborative diventa essenziale per il successo a lungo termine.

Leadership gentile: un valore strategico per il business

Secondo un recente sondaggio condotto da SWG, la gentilezza non solo migliora le relazioni sul posto di lavoro, ma rafforza anche la posizione del leader. Tre italiani su quattro ritengono, infatti, che un leader gentile, capace di bilanciare empatia, ascolto e motivazione, aumenti il rispetto e l’efficacia percepita nella sua posizione. Non si tratta solo di cortesia (considerata imprescindibile dal 50% degli intervistati), ma di una qualità che permea ogni aspetto della leadership.

Un leader gentile deve saper ascoltare attivamente, motivare i propri collaboratori e comunicare con chiarezza. La capacità di entrare in sintonia con il proprio team e di creare un ambiente di lavoro positivo si traduce in una maggiore coesione e produttività. Tuttavia, questi aspetti sono spesso trascurati.

Secondo l’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano, solo il 7% dei lavoratori italiani si dichiara felice nel proprio ambiente professionale, oggi. Peggio ancora, solo l’11% di essi gode di un benessere completo, dal punto di vista psicologico, relazionale e fisico. L’aspetto psicologico è particolarmente critico: il 42% dei lavoratori ha avuto almeno un’assenza nell’ultimo anno per motivi legati al malessere psicologico o relazionale.

A questa fragilità si aggiunge una difficoltà strutturale del mercato del lavoro: il 59% delle aziende prevede una crescita dell’organico, ma ben il 94% fatica a trovare personale qualificato. Non solo i profili digitali, ma anche tecnici e operativi sono sempre più difficili da reperire. In un contesto così travagliato, la gentilezza può rappresentare un elemento distintivo e competitivo, capace di attrarre e trattenere talenti.

Il potere della gentilezza per un nuovo paradigma di leadership

La leadership gentile non è solo un modello etico, ma una strategia efficace per affrontare le sfide del mondo del lavoro contemporaneo, poiché crea valore non solo all’interno delle aziende, migliorando le relazioni e il benessere dei dipendenti, ma anche all’esterno, contribuendo a costruire una società più equa e solidale.

Adottare la gentilezza come principio guida significa scegliere un approccio che bilancia assertività e ascolto, produttività e rispetto: per fortuna, questo cambiamento è già in atto, spinto da leader che hanno il coraggio di innovare, coniugando successo e umanità.

Esempi virtuosi di leadership gentile

La leadership gentile non è solo teoria: sta prendendo forma in iniziative e progetti concreti che promuovono valori condivisi e una visione collaborativa. Tra questi, il Club Uomini Gentili, fondato nel 2023, è nato come un movimento di imprenditori, manager e professionisti accomunati da un’idea di business basata su equità e gentilezza. Negli anni il Club è cresciuto fino a contare oltre 3mila iscritti ufficiali e quasi 20mila membri nella community di LinkedIn.

Da questa esperienza, nell’ottobre 2024 è nata la Fondazione Fimelato ETS, un’organizzazione no profit che si propone di promuovere progetti culturali e sociali di alto profilo e che rappresenta un esempio concreto di come la leadership gentile possa estendersi oltre l’ambito aziendale, influenzando il contesto sociale.

Un leader gentile non si limita a gestire con empatia e trasparenza: restituisce qualcosa alla comunità, consapevole di essere parte di un tutto organico e armonico.

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