Negli ultimi anni, le donne hanno fatto grandi conquiste, ma a 50 anni esatti dalla rivoluzione giovanile e femminile del 1968, alle porte dell’Industria 4.0, c’è ancora tanta strada da percorrere a livello internazionale per raggiungere una reale parità.
La quarta rivoluzione industriale sostituirà i profili lavorativi di basso livello con l’automazione e l’informatizzazione, e offrirà nuove opportunità lavorative alle persone altamente qualificate e che sanno utilizzare le tecnologie digitali. La rivoluzione tecnologica non avrà impatti solo sul mondo industriale, ma modificherà radicalmente la nostra vita di tutti i giorni. A breve saremo circondati da robot che faranno i lavori di casa, da macchine che si guideranno da sole, da droni che ci consegneranno i nostri acquisti online, da realtà virtuali e aumentate che ci faranno scoprire nuovi mondi e nuovi modi per apprendere e divertirsi.
Competenze sì, ma non solo digitali. Largo alle soft skill
I futuri informatici e programmatori di queste macchine, gli analisti dei big data, gli imprenditori digitali, gli esperti di intelligenza artificiale e di robotica, professionisti ben formati e ben retribuiti saranno, però, soprattutto uomini, se non si interviene da subito per indirizzare le donne verso una formazione più qualificante: purtroppo ancora molte non hanno la visibilità e la piena consapevolezza dell’incredibile cambiamento in atto. È quindi fondamentale accompagnare le giovani donne affinché affrontino la rivoluzione epocale all’orizzonte, per valorizzare le loro competenze. È necessario mettere in atto un cambiamento culturale radicale che coinvolga le famiglie, le scuole, le università, le istituzioni e soprattutto la politica per incentivare le donne a scegliere strade più innovative con strumenti concreti.
In un contesto in cui si parla già di “digital mismatch”, ovvero il mancato allineamento tra domanda ed offerta di lavoro a causa di carenze di competenze di alto profilo richieste dall’introduzione delle nuove tecnologie, stupisce che non vi sia un progetto nazionale ad ampio respiro che indirizzi le donne verso scelte più mirate. Le professioni di alto livello richiederanno competenze non solo digitali ma anche le cosiddette soft skill, molte delle quali tipicamente femminili: saper lavorare in multitasking, in collaborazione e non in competizione, saper creare e valorizzare le reti sociali, saper creare ambienti di lavoro empatici e gestiti con l’intelligenza emotiva.
Si apriranno quindi concrete opportunità per le giovani donne che sapranno impadronirsi di competenze digitali e soft. Attraverso attività di mentoring, organizzazione di eventi, corsi e incontri, è possibile aiutarle a vedere le tecnologie come strumenti per la creazione di opportunità lavorative prima inesistenti; aiutarle a non percorrere strade vecchie e già chiuse, ma mostrare loro come trasformare i propri talenti in nuovi servizi e nuovi modelli di business, attraverso le tecnologie.
Dobbiamo accompagnare le più giovani a mettere il “cuore” nelle loro scelte, avere il “coraggio” di affrontare sfide importanti e usare le proprie “competenze” distintive per ottenere risultati straordinari e lasciare un segno tangibile anche nella vita degli altri. Attraverso l’uso delle tecnologie e creando nuovi servizi e nuove piattaforme, possiamo supportare la crescita e la consapevolezza di tutte le donne ad aspirare a creare un mondo più accessibile, più trasparente e con un benessere più distribuito. Dobbiamo dare empowerement a tutte le donne e penso che i tempi siano maturi per un salto di qualità nelle loro vite professionali. Non dobbiamo aspettare il futuro, ma dobbiamo costruire il futuro. Forza Donne 4.0!