Un app che valuta e monitora il tasso di assumibilità: ecco che cos’è in estrema sintesi Hireable Analytics. A convincere gli sviluppatori a lanciare una piattaforma che permette di monitorare il tasso di hireablity, l’“assumibilità” appunto, di chi aspira a trovare o cambiare lavoro è l’importanza che i recruiter danno oggi alle informazioni che trovano online.
Secondo i dati riporati dal sito Monster, l’85% di chi seleziona il personale decide se procedere con la selezione in base ai risultati Google o ai nostri profili social. Aumentare il tasso di hireablity è diventata quindi un’esigenza del mercato. Dall’analisi incrociata di alcuni studi di Deloitte, Enterpreneur.com e Monster.com, il quadro che emerge è ben delineato: a livello globale circa il 40% dei recruiter sostiene di capire se assumere qualcuno entro 90 secondi, e la prima impressione è addirittura più importante dell’istruzione
Ecco perchè avere una soluzione che permette di misurare la nostra prima impressione sul web diventa un prezioso strumento per capire ad esempio quando il curriculum sembra essere poco interessante per i recrutiter, nonostante un curriculum vitae perfetto, una laurea con 110 e lode ed esperienze precedenti degne di nota.
Hireable Analytics si basa sulla “saggezza della folla”
La società londinese Hireable ha sviluppato un algoritmo e un’app che determinano la qualità delle immagini profilo in previsione di un’assunzione, combinando il livello di warmth (dimensione personale) e quello di skill (competenza).
Il sistema si basa sulla teoria della “saggezza della folla”, vincitrice del premio Nobel per l’economia nel 2013: una massa di persone è in grado di fornire risposte più adeguate e più vicine alla realtà dei fatti, nel predire eventi complessi, rispetto a qualsiasi esperto. Con Hireable Analytics l’utente valuta ed è valutato dalla community in maniera anonima: si arriva così all’individuazione delle immagini profilo con maggiore possibilità di successo rispetto a un ruolo specifico in un determinato settore lavorativo.
Come ha raccontato il fondatore e CEO di Hireable, Umberto Callegari, «l’obiettivo è aiutare i professionisti di ogni età a pianificare e raggiungere la carriera che desiderano». E questo è solo il primo passo: «Un altro elemento sempre più evidente è l’insoddisfazione crescente dei professionisti, creata dalla distanza tra i propri valori e quello che le aziende ritengono essere importante. Tutto questo si traduce in mancanza di senso di appartenenza e nella ricerca di nuove opportunità lavorative. Il nostro secondo passo sarà quello di aiutare gli utenti a creare “purposeful careers” che siano realmente soddisfacenti per i professionisti. Vogliamo trasformare il career development attraverso advanced-analytics, Intelligenza Artificiale e Machine Learning. Come cantava Frank Sinatra “the best is yet to come”».