Ormai è certo, le nuove tecnologie hanno conquistato gli HR manager delle grandi aziende, che si stanno attrezzando velocemente per migliorare i propri processi e lo sviluppo delle persone attraverso portali HR, soluzioni per la gestione dei talenti, software-as-a-service (SaaS) e applicazioni mobili.
Lo conferma l’ultima ricerca annuale della società di consulenza Towers Watson, che ha coinvolto oltre mille aziende di 45 Paesi, tra medie e grandi con più 5mila dipendenti. Per l’anno prossimo, infatti, un terzo degli intervistati prevede un aumento degli investimenti in tecnologie a supporto dell’HR (il 23% fino al 20% e il 10% oltre il 20%). Solo il 15% ne prevede una riduzione, ma oltre la metà manterrà stabile il budget.
L’innovazione nella divisione risorse umane delle grandi aziende è un processo ormai inarrestabile. Oltre la metà delle aziende, infatti, negli ultimi 18 mesi ha riprogettato i processi chiave dell’HR e quasi una su due si è focalizzata sul miglioramento della capacità dei manager di linea di gestire le persone. Un terzo ha attuato iniziative self-service per manager e dipendenti, mentre il 31% ha ri-orientato il ruolo degli HR come business partner. E ancora, per questo o per il prossimo anno un’azienda su tre sta progettando di riorganizzare la propria struttura HR per migliorare l’efficienza e la qualità e, per il secondo anno consecutivo, la razionalizzazione dei processi di business è l’iniziativa HR più rilevante, con la tecnologia che la fa da padrona.
«Nonostante il taglio dei costi in alcune aree HR, stiamo assistendo a un sostanziale picco degli investimenti per la tecnologia», commenta Edoardo Cesarini, country leader Talents & Rewards di Towers Watson. «Le aziende si stanno rendendo conto del valore che la tecnologia consumer-grade apporta all’area HR e sono disposte a fare investimenti mirati che possano crescere ed evolvere con il business. Sembra inoltre che stiano dividendo gli investimenti tra i sistemi HR considerati fondamentali, come la gestione dei talenti e del pay roll, e la tecnologia di prossima generazione, inclusi i sistemi per l’analisi e la gestione dei dati HR e i sistemi integrati di talent management».
In particolare, cresce l’uso di sistemi SaaS nei processi core dell’HR e appunto nel supporto al talent management, con un buon 40% che potrebbe prenderli in considerazione come unica soluzione. In volata anche l’adozione del Mobile: quasi la metà (46%) lo utilizza per le transazioni HR, con un incremento del 36% rispetto al 2013. Con margini di sviluppo ampi, visto che si sta velocemente affermando la mentalità del “manager self-service”, che svolge in autonomia tutta una serie di operazioni, a partire dalla nota spese. Il 70% delle organizzazioni nordamericane ha già adottato questi strumenti, rispetto al 61% nel 2013 e incrementi simili si registrano in Asia, Europa, Medio Oriente e Africa. A livello globale, poi, il 60% delle aziende dispone di un portale HR con le diverse informazioni sul personale più o meno integrate, rispetto al 53% nel 2013 e un ulteriore 20% ci sta lavorando per introdurlo.
Per orientare i propri investimenti al meglio sulle persone e avere un impatto sul business, quasi due terzi delle aziende intervistate (63%) svolgono regolarmente delle indagini interne di employee engagement. Con il risultato che, in queste aziende, il tasso di soddisfazione per l’implementazione delle nuove tecnologie è pari al doppio rispetto a quelle che non conducono questo tipo di survey.
«Le aziende si stanno focalizzando su quelle iniziative HR che consentano di trovare un equilibrio tra le priorità legate alle persone, ai processi e alle tecnologie. Crediamo che questo spostamento verso investimenti ad alto impatto nell’HR sia legato a una ricerca di gestione dell’HR come un business», conclude Cesarini.