La domanda di professionisti ICT riparte dopo l’impatto temporaneo del Covid 19. Dopo il crollo dei primi 9 mesi del 2020 (-26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, causato principalmente dal lockdown di marzo, aprile e maggio) arrivano i segnali di ripresa nel terzo trimestre 2020 (+13% sul trimestre precedente). È quanto emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio Competenze Digitali sulle ricerche di personale ICT effettuate via web dalle aziende di tutti i settori. L’Osservatorio è promosso dalle maggiori associazioni dell’ICT – AICA, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia – insieme all’Università Bicocca di Milano.
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Professionisti ICT: i più richiesti
Secondo l’Osservatorio, nel III trimestre 2020 le ricerche via web di figure professionali ICT sono state oltre 19mila, 2mila in più del trimestre precedente. Il progresso è avvenuto in tutte le “famiglie” delle professioni dell’ICT, anche se a due velocità. Più marcata la crescita per quelle nelle aree di Design, Business, Emerging e Support (tassi trimestrali dal 22 al 31%); meno marcata, ma pur sempre significativa, nelle aree di Process Improvement e Development (rispettivamente, +11% e +9%).
Nel dettaglio, le figure maggiormente richieste sono: per l’area Design, Solution Designer (+90% sul trimestre precedente), System Analyst (+41%) e Data Specialist (+37%); per l’area Business, CIO (+53%); per l’area Emerging, Cloud Specialist (+106%), Robotics Specialist (+27%) e IoT Specialist (+19%); per l’area Support, infine, Quality Assurance Manager (+117%), Information Security Manager (+29%), Project Manager (+44%), Technical (+55%) e Account Manager (+77%).
Nelle aree Process Improvement e Development, in cui si sono registrate crescite più moderate, non sono mancate forti accelerazioni nelle richieste di figure quali il Digital Transformation Manager (+114%) e lo Scrum Master (+68).
I settori e i territori che guidano la ricerca
Le variazioni rilevate a livello territoriale confermano anche per il terzo trimestre il gap tra Nord, Centro e Sud del Paese nella ricerca di figure professionali ICT in tutti i settori.
Il Nord-Ovest primeggia con una quota pari a circa il 43% delle nuove ricerche, con la regione Lombardia ad esprimere la quota più significativa (34% circa). Segue il Nord-Est con il 29%, con Veneto ed Emilia Romagna rispettivamente al 15% e all’10% circa. Il Centro si attesta al 19%, con il Lazio a guidare (11%). Il Sud e le Isole sono tributate solo del 9,4%, con la Campania a guidare (3,5%).
Il settore ICT, pur prevalendo, non supera il 38,6% delle nuove ricerche, a conferma della trasversalità delle ricerche di professionisti ICT. Seguono i servizi professionali e consulenziali, i servizi di amministrazione e supporto e l’industria rispettivamente al 20,6%, 13,5% e 12,8%. Gli altri settori economici coprono il rimanente 14,5%.
La relazione tra settori economici e territorio rispecchia la diversa distribuzione delle attività nel nostro Paese. Ad esempio, la domanda di nuove figure professionali ICT nell’industria è percentualmente più rilevante nel Nord-Est (17,8%) e nel Nord-Ovest (12,6%), mentre si attesta tra il 10,8% e l’8,5% nel Centro e Sud e Isole.
Competenze digitali: più peso alle soft skill
In media, nelle professioni legate all’ICT la componente di competenze digitali richieste è pari al 43% (Digital Skill Rate). Seguono le soft skill, che pesano per il 37,8%; le altre competenze non digital sono al 19,2%. A livello generale emerge una crescita progressiva della rilevanza delle soft skill, anche all’interno dei profili più tecnici e non solo in quelli manageriali.
Contemporaneamente, sono sempre più ricercati nuovi profili tecnici, in particolare quelli legati alle tecnologie dei Big Data, dell’Intelligenza Artificiale, dell’IoT, della robotica, del cloud computing e blockchain.
Professionisti ICT, che cosa cambia col Covid-19
Nel terzo trimestre le analisi della domanda di lavoro sul web delle professioni ICT mostrano gli effetti delle restrizioni imposte dalla pandemia.
È aumentata, infatti, la domanda di professioni ICT che facilitano la progettazione e realizzazione di soluzioni per l’interazione in rete di più soggetti (aziende, amministrazioni, clienti e cittadini), e l’attenzione alle professioni emergenti, focalizzate all’incremento di conoscenza dei fenomeni e all’innovazione di prodotti e servizi. Al tempo stesso, rallenta la domanda di profili legati ad attività più tradizionali e/o interne all’organizzazione (es. Test Specialist e Developer).