Il lavoro in FlixBus Italia era già smart prima della pandemia, con la possibilità di lavorare liberamente da dove e quando si volesse, purché si garantissero i risultati aziendali, grazie alla cultura nativamente digitale dell’azienda. FlixBus nasce infatti come operatore di mobilità collettiva sostenibile nel 2011 a Monaco di Baviera, con una piattaforma intelligente per la pianificazione delle tratte e una politica dei prezzi dinamica, come già in uso per gli operatori della rete ferroviaria e aerea. Anche rispetto al canale di vendita il nuovo operatore si presenta innovativo con una offerta multichannel, adatta ai diversi target di clientela: sito e app per i più giovani avvezzi alle nuove tecnologie e una rete di 3500 agenzie di viaggio autorizzate in Italia, oltre alle biglietterie delle stazioni degli autobus e alla possibilità di fare il biglietto a bordo senza sovrapprezzo, per i ritardatari e i meno digitali.
«I nostri dipendenti sono stati subito abituati a lavorare con strumenti tecnologici agili e collaborativi, per cui la pandemia ci ha trovati pronti con i dispositivi di lavoro, tutti con il proprio pc portatile e la vpn per accedere alla rete aziendale. Ciò che abbiamo dovuto potenziare, pur essendo già nel Dna del Gruppo, è stata la cura e l’attenzione alle nostre persone, moltiplicando le occasioni di ascolto e di conversazione», racconta Andrea Incondi, senior managing director Italia, Romania e Bulgaria di FlixBus, che ha aperto il mercato italiano nel 2015 e che ora sta rilanciando dopo il dimezzamento delle tratte e dei pullman tra il 2020 e il 2021 a causa della pandemia.
«Oggi stiamo ripristinando le tratte verso tutte le destinazioni collegate prima della pandemia, circa 500, ne stiamo aggiungendo di nuove in città medio-piccole non ancora coperte e in località turistiche», precisa il country manager. FlixBus raggiunge tutte le Regioni italiane a esclusione della Sardegna e ora punta a contribuire alla mobilità intermodale, prevedendo anche porti e aeroporti. L’azienda è impegnata anche allo sviluppo di una mobilità sostenibile, non solo in termini di trasporto collettivo, ma anche come ricerca di fonti energetiche alternative, e sta contribuendo allo studio e progettazione del primo autobus a idrogeno nell’ambito del progetto HyFleet. Inoltre, avendo un modello di business collaborativo con una ottantina di fornitori di autobus, contribuisce all’evoluzione della filiera richiedendo ai fornitori determinati standard di qualità e sicurezza e, nel tempo, di sostenibilità.
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Una nuova logica di ufficio e l’ascolto costante dei giovani
«Con il costante ascolto delle esigenze dei giovani cerchiamo di attuare delle pratiche progressive per essere sempre al passo con i cambiamenti richiesti dalle nuove generazioni e scongiurare il fenomeno delle grandi dimissioni», racconta il manager italiano. Per esempio, di recente FlixBus ha introdotto Peakon, una piattaforma di ascolto che lancia survey frequenti per raccogliere feedback sull’azienda e la sua gestione in forma anonima, in modo da attivare azioni e politiche per favorire l’engagement, il livello di motivazione e la soddisfazione delle persone. Anche lo spazio lavorativo, nella sede di Corso Como, sta cambiando. Già prima della pandemia il lavoro era smart e flessibile in FlixBus, con le piattaforme aziendali accessibili ovunque, ma l’intensificarsi delle attività da remoto prima obbligate, poi scelte dalle persone, ha portato il management a ripensare il senso dello spazio-ufficio, facendolo evolvere da puro luogo di produzione a luogo di aggregazione, incontro, scambio e condivisione, oltre il business. «Ormai si può lavorare ovunque se si ha la connessione a Internet e l’accesso alla rete aziendale, ma il contatto fisico e l’energia che si sprigiona nell’incontro e dei momenti informali sono irripetibili online, per quanto abbiamo cercato in tutti i modi di sfruttare gli strumenti digitali per tenere unite le persone, supportarle e salvaguardare il senso di appartenenza. Ma ora siamo in una fase nuova, che richiede di valorizzare il più possibile i momenti in presenza in un’ottica di identità e appartenenza aziendale. Per questo motivo abbiamo ripensato e rimodulato gli spazi lavorativi organizzandoli in due aree, un Openspace con gli strumenti di lavoro e un’area social dove organizzare iniziative, eventi e favorire il libero scambio tra le persone», racconta Incondi. Molte delle iniziative HR ormai consolidate in azienda, dal welfare per il benessere alla formazione, hanno avuto una forte accelerazione durante gli anni difficili della pandemia e, vista l’efficacia, sono ormai patrimonio aziendale.
La pronta risposta alla pandemia
In risposta all’isolamento forzato e alla contrazione del business, il management italiano si è stretto attorno ai propri collaboratori con iniziative di ascolto e comunicazione costanti. Il servizio di counseling, per esempio, esisteva già in FlixBus, ma è stato potenziato. «Lo sportello di counseling è stato molto apprezzato e utilizzato dai nostri collaboratori, una sessantina in Italia», racconta Incondi. L’omologo servizio a livello internazionale, Openup, è stato erogato in nove lingue per non trascurare nessuno e lasciare la libera espressione nella propria lingua madre. Inoltre, sono state intensificate le conversazioni con personaggi esterni all’azienda, per dare stimoli e incoraggiamenti sia a livello di business, sia a livello di gestione personale dei cambiamenti in atto, con Keynote speech e panel di discussione interattivi fruibili a livello globale da tutto il team. Sono stati anche potenziati i servizi per il benessere fisico, con una forte scontistica per corsi e sport (inizialmente online e poi in presenza) e iniziative come sedute di yoga e mindfulness. «Il wellbeing delle nostre persone ci sta molto a cuore. Prima la remotizzazione del lavoro, poi la ripresa in forma ibrida, con l’attenzione al distanziamento fisico, sono tutte condizioni nuove da assimilare e far comprendere anche a una popolazione giovane abituata a essere flessibile e digitale», commenta Incondi.
Un network globale per la formazione continua
La formazione di FlixBus gode della forza di un gruppo di 3.000 persone in 40 Paesi, di recente entrato anche in Turchia e negli Stati Uniti con l’acquisizione di Greyhound, la più grande compagnia di autobus a lunga percorrenza statunitense. Questo network consente alle singole country di sfruttare un grande know-how, di confrontarsi con i colleghi di tutto il mondo e di accedere a servizi formativi che hanno la capacità di scala di un gruppo internazionale, il tutto in inglese. In particolare, Grow è il portale dedicato allo sviluppo di competenze non solo tecnico-professionali, ma anche linguistiche e interpersonali: capacità di leadership, di comunicazione, di gestione del tempo e delle emozioni e anche di natura più generale. Il portale si è arricchito di ulteriori e nuovi materiali e documenti proprio durante la pandemia. «L’ampia offerta disponibile su Grow ha riscontrato un’adesione significativa soprattutto nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria, fungendo da mezzo di contrasto al rischio di “languishing”, ossia di apatia e rassegnazione. Al contrario, noi siamo un’azienda giovane da sempre attenta alla crescita personale e professionale dei nostri colleghi che, grazie ai molteplici strumenti messi a disposizione dal Gruppo, hanno trovato l’energia e l’interesse di usare il tempo a disposizione, visto che i carichi di lavoro erano diminuiti. Ma il mio obiettivo è che l’attenzione e l’interesse per una formazione a tutto tondo continui anche con il lavoro a pieno regime, trovando il modo di ritagliarsi sempre degli spazi per l’auto-apprendimento», si raccomanda il country manager.
Un programma molto apprezzato interno a Grow è Skillfinder, un tool che favorisce il “tandem learning” per lo scambio di competenze tra colleghi da ogni parte del mondo, in un’ottica “peer to peer” che fa incontrare figure junior con senior e viceversa, in un confronto stimolante, aggregante e socializzante benché online. Un’altra piattaforma del sistema formativo di FlixBus, più collegata alle competenze di ruolo, è FlixUni, attraverso cui l’azienda presenta e fa conoscere anche le proprie policy, come quella sulla Diversity & Inclusion, perché vengano comprese e messe in pratica dall’intera comunità aziendale. Le iniziative su piattaforma si affiancano a corsi e aule in presenza, che sono stati ripresi nel 2021, anche se la forma prevalente ormai è ibrida, come nel caso del corso lanciato dalla country italiana, “Empatia digitale”, che ha avuto alcuni incontri su piattaforma e quello conclusivo in presenza.
«Abbiamo sentito la necessità di accompagnare le persone su comportamenti e pratiche digitali che tenessero conto del mezzo, bilanciandone i limiti e valorizzandone le opportunità», precisa Incondi.
Le iniziative a favore della Diversity & Inclusion
La progressiva applicazione della policy DEI sulla Diversity & Inclusion in FlixBus è mirata alla costruzione di un ambiente sempre più paritario e inclusivo, in grado di accogliere in sé e rappresentare nel modo giusto tutte le istanze, abbattendo gap e divari. La policy riflette la concezione dell’azienda come laboratorio per la costruzione della società, dove cioè acquisire, grazie al pluralismo delle voci coinvolte, gli strumenti necessari per parlare a un pubblico sempre più universale. «Per questo motivo, riteniamo che l’applicazione di questa concezione possa portare benefici concreti non solo alle persone, ma all’azienda stessa, che potrà raggiungere un pubblico sempre più ampio», commenta Incondi. A tal fine si organizzano momenti di discussione in occasione del Pride Month o della Giornata della Salute Mentale; si partecipa a iniziative di Equity come il sondaggio di Fondazione Libellula, che raccoglie dati utili a definire le azioni necessarie all’abbattimento di ogni forma di sessismo e discriminazione sul luogo di lavoro e incontri con ospiti esterni su temi specifici, come il ciclo di dibattiti #FlixUnbiased, con testimonianze sul gender gap di lavoratrici di settori diversi. Infine, FlixBus aderisce al progetto “Un fiocco in azienda”, promosso da ManagerItalia per accompagnare le neomamme e i neopapà verso una genitorialità condivisa e responsabile e facilitare il rientro delle neomamme.