Come creare un’azienda di successo? Quali sono i percorsi da intraprendere per valorizzare le organizzazioni e i loro asset? Complice l’emergenza che abbiamo vissuto è arrivato il tempo di fermarsi, riflettere e focalizzarsi sulle strategie da portare avanti. «La crisi post COVID-19 che il mondo intero sta vivendo è un avvenimento unico che, in modo diretto o indiretto, sta avendo un impatto su tutti i settori. È un momento di prove ed errori, in cui le aziende devono far fronte a una situazione di disruption senza precedenti». Ad affermarlo è stato Tom Peters – noto guru del management, esperto di leadership e negoziazione, autore di alcuni dei best-seller che hanno segnato la storia del pensiero manageriale, tra cui “In Search of Excellence” – che nel corso di tre giorni e tre sessioni, che rientrano nel programma del WOBI on Business Transformation, ha raccontato quali sono gli strumenti e i passi che le organizzazioni devono compiere per gestire il momento di cambiamento profondo, un vero e proprio vademecum su come creare un’azienda di successo. A patto di non dimenticarsi della cosa fondamentale: le persone, che sono il fattore chiave attorno cui ruota l’intera organizzazione.
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Sei principi guida per essere un leader
Tutto questo inevitabilemente ha portato a individuare nuovi modelli di leadership e nuovi comportamenti che è opportuno che i capi adottino. Peters ha evidenziato sei principi guida per essere un buon leader durante questo momento eccezionale:
- Non stai “lavorando da casa”. Sei “a casa durante una crisi, cercando di lavorare”.
- La tua saluta fisica, mentale ed emotiva è estremamente importante ora: abbi cura di te stesso.
- Non devi cercare di compensare la perdita di produttività lavorando più ore.
- Sii gentile con te stesso e non giudicare il modo in cui stai affrontando la crisi basandoti sugli altri.
- Sii gentile con gli altri e non giudicarli per il modo in cui stanno reagendo in confronto a te.
- Il successo non si misurerà nello stesso modo in cui si misurava in situazioni normali.
Inoltre, il guru del management ha lasciato un monito: «Quello che hai fatto negli ultimi due mesi e quello che farai nei prossimi tre sarà la firma di tutta la tua vita e carriera professionale. Questo è il momento per il quale sarai ricordato».
Perché partire dalle persone
Peters ha sottlineato che quando ci si chiede come creare un’azienda di successo la risposta che tutti dovrebbero avere ben chiara è che il vero potenziale è nelle persone. E poi ha ricordato l’affermazione di Richard Branson, fondatore di Virgin Group: «Il business deve arricchire e gratificare la vita delle persone, altrimenti non ne vale la pena». È proprio da qui che le aziende devono ripartire: prima del lockdown diversi studi hanno dimostrato che percentuale di dipendenti non si sente coinvolto dal suo lavoro si aggirava intorno va dal 70% all’85%. Come ha ribadito Peters in molte occasioni lo scarso employee engagement è da imputarsi alla relazione con il manager a cui si riporta, che influenza nel bene e nel male ogni collaboratore del team. Si tratta di una grande responsabilità, ma chi riesce ad essere un buon leader è in grado di ottenere risultati inaspettati, come usa dire sempre Peters «se vuoi che i tuoi dipendenti diano un grande servizio, dai loro un grande servizio».
Recruiting, formazione e valutazione
Le relazioni con i dipendenti, sopratutto con quelli nuovi, si devono basare sull’ascolto, sull’empatia, sul sorridere e sul ringraziare: è un altro passaggio per capire come creare azienda di successo. E poi c’è un punto di attenzione quando si fa recruiting: ricordarsi che spesso le persone introverse sono leader migliori e sono capaci di ascoltare di più gli altri.
Rispetto al tema della formazione dei dipendenti, nonostante dovrebbe essere l’investimento numero uno delle organizzazioni, purtroppo ancora pochi CEO hanno ben focalizzato la sua rilevanza. Peters a tal proposito ha citato i seguenti dati:
• 5 CEO su 10 ritengono che la formazione sia un costo piuttosto che un investimento;
• 5 CEO su 10 ritengono che sia una forma di difesa piuttosto che di attacco;
• 8 CEO su 10, in una panoramica di 45 minuti sul loro business, non menzionano la formazione;
Per quanto riguarda la valutazione dei dipendenti, Peters ha ribadito che partendo dal presupposto che ogni dipendente è unico e diverso dagli altri, non è possibile utilizzare un metrica univoca. L’esperto sconsiglia anche il sistema di feedback, utilizzato in molte aziende. La maggior parte delle persone, infatti, non sa come dare un feedback in modo efficace. La chiave è, e rimane, lavorare sugli aspetti positivi e cercare di far sì che le persone migliorino.
È tempo di puntare sulle donne
Infine, c’è il tema delle donne in azienda. Secondo Peters è arrivato il momento di parire gli occhi e puntare su di loro: “Non si tratta di licenziare gli uomini, ma di vedere un cambiamento significativo, che ci sia almeno un 50% di donne nei consigli di amministrazione delle aziende”.
Anche perché, come ha dimostrato uno studio globale di McKinsey che ha analizzato le perfomance dei consigli di amministrazione, il 56% delle aziende con almeno il 40% di donne all’interno superano abbondantemente la media in termini di rendimento del capitale e altri indicatori economici.
Ma perché i leader donne dovrebbero essere in gradi di prendere decisioni migliori e gestire più efficacemente i team? Peters ha tracciato i caratteri che le rendono vincenti:
- La capacità di mettersi nei panni degli altri
- Lo stile di comunicazione comprensivo, attento e dettagliato
- La compassione che facilita la creazione di fiducia
- Un ascolto più attento e curioso
- Una minor attitudine alla competizione
- Un forte sentimento di giustizia e la capacità di persuadere
- Una gestione del rischio proattiva
- La capacità di prendere decisioni in collaborazione con gli altri.