In un mondo sempre più globale e digitale, anche la formazione manageriale deve ripensare il suo ruolo. Non fanno eccezione i Master in Business Administration, corsi post laurea frequentati da giovani di talento che ambiscono ad accelerare la carriera professionale.
Il percorso è impegnativo, e non solo per le ore di studio e per l’investimento economico: frequentare un MBA implica un periodo di sospensione dell’attività lavorativa e, sempre più spesso, il trasferimento in una nuova città o in un’altra nazione.
In questi ultimi anni, la scarsa crescita economica nei Paesi occidentali ha causato un calo di studenti, come evidenza un recente articolo del Financial Times, un trend che lascia illesi solo gli atenei più prestigiosi, ai primi posti nei ranking internazionali.
In questo quadro spicca il successo del Master MBA Full Time di MIP Politecnico Milano, che quest’anno ha registrato una crescita del 60%.
La Business School, che sin dalla nascita ha puntato sui temi dell’innovazione, ha saputo rinnovarsi e superare il modello tradizionale dell’aula e della lezione frontale, creando un forte legame con le aziende, interpretando le nuove esigenze e incontrando così il gradimento degli studenti, che arrivano da tutto il mondo. Ne parliamo con Raffaello Balocco, direttore del Master, e Greta Maiocchi, Head of Marketing & Recruitment.
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Questo è un anno da record per la Business School. Chi sono i manager del futuro che hanno scelto il Politecnico?
Greta Maiocchi: la nuova edizione del Master parte con 58 iscritti, selezionati come idonei fra le candidature: hanno in media 30 anni, il 40% sono donne e il 60% uomini.
Solo 18 sono italiani: gli altri provengono da 26 Paesi, tra i quali Brasile, Canada, Cina, Costa Rica, India, Perù, Russia, Stati Uniti, Svezia e Turchia.
Siamo molto soddisfatti: siamo riusciti a creare un nuovo programma molto diverso dal precedente, più aderente alle attese delle aziende e degli studenti manager del futuro, a cui vogliamo offrire gli strumenti per affrontare problemi trasversali, multidimensionali e complessi che caratterizzano gli attuali contesti di business.
Abbiamo ripensato il format in un’ottica esperienziale, quasi come se dovessimo lanciare una startup, coinvolgendo da subito un nutrito gruppo di imprese nel percorso formativo, e alleggerendo il carico delle trasferte grazie a una piattaforma di eLearning.
Quali novità caratterizzano il nuovo format?
Raffaello Balocco: l’elemento più innovativo è sicuramente il coinvolgimento delle imprese partner prima della partenza del programma.
Abbiamo ribaltato l’approccio tradizionale, che vede gli studenti entrare in contatto con le aziende quando devono preparare il project work finale.
La ricerca è iniziata un anno prima dell’inizio del corso e grazie alla vasta rete di relazioni che abbiamo creato in questi anni, abbiamo siglato partnership con 30 prestigiose aziende, fra le più innovative, tra cui Allianz, Amazon, Barilla, Enel, IBM, Microsoft, OTB-Diesel, Pirelli, Telecom-TIM, BostonConsulting Group, vente-privee, Vodafone, Whirlpool, solo per citarne alcune.
Il loro early involvement ha aumentato l’attrattività del corso. Le aziende partner sono parte attiva del programma sin dall’inizio, attraverso eventi di networking, business seminar, attività di mentorship e progetti sviluppati in collaborazione con i partecipanti al Master.
Inoltre abbiamo ridotto la durata del corso da 15 a 12 mesi, e nei primi due le lezioni possono essere seguite da casa grazie alla piattaforma di smart learning che MIP ha sviluppato tre anni fa con Microsoft.
In questo modo il corso diventa meno oneroso per gli studenti, che riducono il periodo di allontanamento dal lavoro e il costo della trasferta.
Un’altra significativa novità sono i management bootcamp: un format innovativo, molto esperienziale, sui temi di frontiera che saranno le sfide future delle aziende: per esempio smart manufacturing, lusso e design, sostenibilità ed etica nel business, globalizzazione. Ai bootcamp partecipano le aziende partner e portano le loro testimonianze.
Non va poi dimenticata la partnership con WOBI, che permette ai nostri studenti di partecipare gratuitamente all’evento annuo di due giorni che si tiene a novembre a Milano, e, in alcuni casi, anche di incontrare personalmente gli speaker, personaggi di primo piano nel panorama mondiale, interagendo con loro grazie al ruolo di assistant.
Quali sono i vantaggi per le aziende partner?
Raffaello Balocco: innanzitutto migliorano l’Employer branding, diventano cioè più attrattive per i talenti, e oggi avere in azienda persone competenti e brillanti è un grandissimo valore.
Più in generale, i partner hanno un beneficio di immagine perché associano il loro brand a una scuola di management focalizzata sull’innovazione.
C’è poi un secondo importante vantaggio: partecipando agli incontri in aula, i manager delle aziende hanno un contatto diretto con gli studenti, possono approfondire la conoscenza e avere più elementi per scegliere se assumerli o meno.
Quali canali avete utilizzato per far conoscere il nuovo MBA e raccogliere le application?
Greta Maiocchi: abbiamo sperimentato con successo un modello innovativo di engagement degli studenti di talento, usando come canale principale per la promozione un blog: growingleader.com.
Sono stati sviluppati contenuti mirati, in particolare una serie di video e articoli molto originali per comunicare i nostri valori e stimolare così l’interesse dei ragazzi.
Il tutto amplificato da un’attenta attività di promozione sui social.