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L’anticipo spese aziendali pesa sulle finanze dei dipendenti. La ricerca Ipsos

Un sondaggio, commissionato da Soldo e condotto su 400 professionisti, rivela che le persone adottano misure drastiche per coprire le spese legate al lavoro e le ricadute sono consistenti: il 22% ha meno soldi per la spesa e altri beni essenziali, il 23% non riesce a risparmiare quanto vorrebbe e il 61% vive con ansia la necessità di gestire anticipi

Pubblicato il 13 Mar 2023

anticipo spese aziendali

Per l’80% degli italiani l’anticipo delle spese aziendali ha avuto un impatto negativo sulle finanze personali. A utilizzare fondi propri per spese legate all’azienda, almeno una volta alla settimana, sono ben 7 dipendenti su 10 utilizzano. A metterlo nero su bianco una ricerca condotta in Italia da Ipsos su un campione di 400 professionisti, commissionata da Soldo.

Quello che colpisce, oltre a questi numeri, è l’impatto che queste evidenze hanno sul comportamento dei dipendenti italiani. Sempre più i professionisti, infatti, prendono misure drastiche per coprire i costi, soprattutto considerando che i rimborsi arrivano dopo settimane, se non addirittura un mese o oltre (per il 16% del campione, soprattutto quando il datore di lavoro è una grande azienda). Per intenderci, se è uso abbastanza comune fare ricorso alla carta di credito per rimandare quanto più possibile l’addebito (vale per il 52% del campione), c’è addirittura un 11% che ha chiesto prestiti ad amici o parenti.

Quanto incide sulle persone l’anticipo delle spese aziendali

Quello che si evince dal rapporto è che le spese anticipate incidono sul benessere finanziario e mentale dei dipendenti. Un quarto di loro, il 22%, ammette di avere meno soldi per la spesa e altri beni essenziali, il 23% non riesce a risparmiare quanto vorrebbe (con una crescita al 35% nelle fasce di reddito più basse), mentre 6 su 10 (61%) vivono con ansia la necessità di gestire anticipi.

E a risentirne non sono solo i redditi più bassi, ma complice l’inflazione, anche i dipendenti con stipendi di fascia più alta sono in difficoltà. I costi legati alle trasferte e ai viaggi di rappresentanza costituiscono la fetta più significativa delle spese sostenute e troppo spesso ancora anticipate: pranzi e cene (53%), biglietti aerei, alloggio e altre spese relative al viaggio (45%) e infine il carburante (39%). E non è certamente un caso che queste spese figurino tra quelle che creano maggiori problematiche ai dipendenti: i dati Istat mostrano un aumento del prezzo dei biglietti aerei quasi doppio rispetto al 2021, mentre i prezzi di servizi di alloggio segnano un +18,1% annuo e +5,8% su base mensile.

C’è poi un’altra faccia della medaglia da considerare: la difficoltà percepita del processo di richiesta di rimborso scoraggia i dipendenti dal richiedere l’intera somma a cui hanno diritto. È ben il 70% a non richiedere tutte le spese che ha anticipato, e addirittura una quota rilevante afferma di richiedere la metà o meno delle spese sostenute (44%). Tra le principali ragioni citate per non richiedere l’intero importo ci sono i lunghi tempi di approvazione (41%) e il tempo e l’impegno necessari alla compilazione delle note spese (20%).

Una gestione differente delle spese aziendali consente anche più controllo

Secondo i dipendenti è quindi urgente spingere le imprese a cambiare il processo di gestione delle spese. Il 56% vorrebbe, quindi, una carta aziendale, il 41% chiede strumenti per l’acquisizione automatica delle ricevute mentre il 34% ritiene che le spese di basso valore dovrebbero essere soggette ad approvazioni meno rigorose.

Carlo Gualandri, CEO e fondatore di Soldo, ha sottolineato il carattere win-win di una gestione delle spese non più a carico dei dipendenti: “È importante che le aziende comprendano il vero danno di processi di spesa e rimborsi inadeguati. Spetta ai responsabili finanziari attuare il cambiamento chiesto anche dai dipendenti. E non è una sfida impossibile: la risposta è la giusta tecnologia per la gestione delle spese. Con le carte aziendali, i fondi vengono precaricati in anticipo rispetto agli acquisti e collegati a dashboard di spesa in tempo reale con l’eliminazione immediata dell’onere di anticipi da parte dei dipendenti. Inoltre, i team amministrativi possono così controllare meglio i flussi e le singole operazioni, in tempo reale e dovunque siano. Una vera vittoria nel clima economico odierno”.

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