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Il ruolo del CISO nella gestione della sicurezza informatica aziendale



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Con una funzione che coniuga strategia, gestione del rischio e governance, il Chief Information Security Officer è il responsabile della protezione dei dati e delle informazioni che circolano nelle organizzazioni, difendendole da minacce e attacchi cyber che si fanno sempre più complessi, imprevedibili e sofisticati. Mansioni, competenze e sinergie con il Dipartimento HR

Pubblicato il 28 mar 2025



CISO

Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza informatica si è evoluto rapidamente, portando le aziende a riconoscere la necessità di una figura dedicata alla protezione delle informazioni: il Chief Information Security Officer (CISO).

Un professionista che ha cambiato pelle: non si tratta più di un ruolo puramente tecnico, ma di una posizione chiave all’interno dell’organizzazione, in grado di coniugare strategia, governance e gestione del rischio per difendere i dati aziendali da minacce informatiche che si fanno sempre più complesse, imprevedibili e sofisticate.

Definizione e responsabilità principali del direttore della sicurezza informatica

Il Direttore della Sicurezza Informatica, noto anche come Chief Information Security Officer, è il responsabile della protezione delle informazioni e delle infrastrutture digitali di un’organizzazione. La sua missione principale è garantire la sicurezza dei dati aziendali contro minacce interne ed esterne, definendo strategie efficaci di cybersecurity e gestione del rischio.

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Sicurezza informatica
Network Security

Ha diverse responsabilità tra cui:

  • Sviluppare e attuare politiche di sicurezza: il CISO deve definire le linee guida che regolano la gestione della sicurezza informatica, assicurandosi – tramite una sinergia con il Dipartimento HR – che tutti i dipendenti le rispettino.
  • Individuare e mitigare i rischi informatici: l’analisi del rischio è fondamentale per prevenire potenziali attacchi; a questa figura spetta il compito di scovare le vulnerabilità e adottare misure proattive per ridurle.
  • Garantire la conformità normativa: con normative sempre più stringenti, come il GDPR in Europa, la NIS2 e il CCPA negli Stati Uniti, il Chief Information Security deve assicurarsi che l’azienda rispetti le indicazioni in materia di protezione dei dati.
  • Gestire gli incidenti di sicurezza: nessun sistema è invulnerabile, e un buon CISO deve avere piani di risposta agli incidenti ben strutturati per minimizzare i danni in caso di violazione.
  • Collaborare con gli altri reparti aziendali: quello della sicurezza informatica non è un ambito isolato, ma deve essere integrato nei processi aziendali e supportato da tutti i dipendenti.

Differenze tra CISO, CIO e CSO

Sebbene i ruoli di CISO, Chief Information Officer (CIO) e Chief Security Officer (CSO) possano sembrare simili, esistono differenze sostanziali, che sintetizziamo di seguito per comodità:

  • CISO: ha il compito specifico di garantire la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati aziendali da minacce interne ed esterne.
  • CIO: si occupa della gestione generale dell’IT, concentrandosi sull’efficienza e sull’innovazione tecnologica per migliorare i processi aziendali.
  • CSO: supervisiona la sicurezza fisica e digitale dell’azienda, occupandosi di proteggere non solo i dati, ma anche le strutture e le persone.

Competenze essenziali per diventare CISO

Diventare un Chief Information Security Officer richiede un mix di competenze tecniche, strategiche e manageriali, essenziali per affrontare le sfide sempre più complesse della cybersecurity aziendale. Tra le skill tecniche, è fondamentale una conoscenza approfondita di reti, crittografia, gestione delle vulnerabilità, sicurezza applicativa e normativa sulla protezione dei dati (come il GDPR e il NIST). Un CISO deve essere in grado di valutare le minacce emergenti e implementare misure di sicurezza efficaci per proteggere l’infrastruttura IT.

Ma attenzione, le competenze manageriali sono altrettanto indispensabili: la capacità di gestire team multidisciplinari, negoziare budget con la direzione e comunicare i rischi informatici in modo chiaro al top management è imprescindibile per garantire il supporto organizzativo alle iniziative di cybersecurity. Inoltre, al CISO serve una visione strategica, e questo vuol dire che deve essere conoscitore e comprendere il business dell’azienda per bilanciare la sicurezza con la necessità di innovazione e crescita. Infine, capacità di gestire le crisi, pensiero critico e flessibilità sono qualità indispensabili per affrontare incidenti di sicurezza, rispondere rapidamente agli attacchi e adattare costantemente le strategie alle nuove minacce digitali.

La gestione della sicurezza informatica aziendale

Una gestione efficace della sicurezza informatica aziendale è essenziale per proteggere dati, infrastrutture e sistemi critici da cyberattacchi sempre più difficili da prevedere e “schivare”. Alle aziende è richiesto di adottare un approccio strategico, combinando politiche di sicurezza ben definite, una gestione proattiva del rischio e una formazione continua del personale.

Implementazione di politiche di sicurezza

L’implementazione di politiche di sicurezza informatica è il primo passo per creare un ambiente aziendale protetto. Queste policy devono stabilire regole chiare su accessi, utilizzo delle risorse IT, protezione delle credenziali, gestione delle vulnerabilità e risposta agli incidenti di sicurezza. Un’organizzazione ha il dovere di garantire che ogni dipendente sia consapevole delle minacce informatiche e delle proprie responsabilità, attraverso programmi di security awareness e procedure documentate. Inoltre, è fondamentale adottare strumenti come autenticazione multifattore (MFA), crittografia e sistemi di monitoraggio per prevenire accessi non autorizzati e possibili violazioni dei dati.

Valutazione e gestione del rischio informatico

La valutazione del rischio informatico consente alle imprese di individuare le minacce più critiche e implementare misure preventive adeguate. Il processo include l’analisi delle vulnerabilità nei sistemi IT, la valutazione dell’impatto potenziale di un attacco e la definizione di strategie per ridurre il rischio. Un modello efficace prevede l’adozione di framework come ISO 27001 o NIST, che offrono linee guida per la gestione della sicurezza.

La gestione del rischio deve essere un’attività continua, con audit periodici, test di penetrazione e simulazioni di attacco (red teaming) per garantire la resilienza dell’organizzazione. Inoltre, è fondamentale predisporre piani di risposta agli incidenti e disaster recovery, per assicurare una reazione tempestiva e il ripristino delle operazioni in caso di attacco informatico.

Formazione continua del personale

Una buona formazione aiuta, infatti, a instaurare una certa familiarità con minacce informatiche e sviluppare strategie efficaci per mitigarle. Inoltre, contribuisce ad aumentare la consapevolezza del rischio cyber tra i dipendenti, promuovendo comportamenti sicuri e responsabili. Del resto, restringere il campo della sicurezza informatica esclusivamente agli esperti IT sarebbe riduttivo; al contrario, è una responsabilità condivisa che può fare davvero la differenza nel rendere l’organizzazione resiliente.

Collaborazione tra CISO e risorse umane

In questo senso, la collaborazione tra il Chief Information Security Officer (CISO) e il dipartimento Risorse Umane (HR) è fondamentale per creare una cultura aziendale orientata alla cybersecurity e ridurre i rischi legati al fattore umano, spesso l’anello più debole della sicurezza informatica.

Il CISO fornisce le linee guida per la protezione dei dati sensibili dei dipendenti e aiuta l’HR a implementare policy di sicurezza interne, come la gestione degli accessi ai sistemi informatici, il controllo degli account aziendali e la protezione dei dati personali nel rispetto delle normative sulla privacy (GDPR, ISO 27001).

Inoltre, questa sinergia è essenziale nei processi di onboarding e offboarding: l’HR deve assicurarsi che i nuovi dipendenti ricevano una formazione adeguata sulla sicurezza informatica e che, al termine del rapporto di lavoro, gli accessi ai sistemi aziendali vengano revocati tempestivamente.

Un altro aspetto chiave, come anticipato, è la formazione continua: attraverso workshop, simulazioni di phishing e programmi di awareness, CISO ed HR possono sensibilizzare i dipendenti sui rischi cyber e ridurre il numero di incidenti legati a errori umani. Infine, nei casi di insider threat o violazioni delle policy aziendali, la collaborazione tra CISO ed HR consente di gestire indagini interne e adottare misure disciplinari o correttive adeguate, proteggendo così l’azienda da minacce interne ed esterne.

Programmi di formazione per migliorare la sicurezza informatica

Le risorse umane devono collaborare con il CISO per organizzare programmi di formazione che sensibilizzino i dipendenti sui rischi informatici. Alcune iniziative efficaci includono:

  • Linee guida per la segnalazione di anomalie: consiste nel creare un protocollo chiaro per dare evidenza dei tentativi di attacco o dei comportamenti sospetti.
  • Simulazioni di attacchi di phishing: consentono di testare la reazione dei dipendenti a e-mail sospette.
  • Workshop sulle best practice di sicurezza: sensibilizzano ai dipendenti su come proteggere account e dispositivi aziendali e quali comportamenti mantenere o evitare (basti pensare a quando si accedere a reti Wi-Fi pubbliche, ma poco sicure).

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