Quando si parla di sicurezza informatica si pensa subito ai firewall, agli antivirus e ai protocolli tecnici gestiti dal reparto IT. Tuttavia, c’è un altro attore chiave che spesso viene sottovalutato: le risorse umane. Il fattore umano è, difatti, uno degli elementi più vulnerabili in qualsiasi strategia di cybersecurity. Errori involontari, superficialità, mancanza di consapevolezza: tutto questo può trasformare anche la migliore infrastruttura di sicurezza in un’architettura debole e precaria.
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Importanza delle politiche di sicurezza in azienda
Uno studio di Sharp Europe, che ha coinvolto 11mila dipendenti in 11 paesi europei -tra cui Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito – nel periodo di tempo tra ottobre e novembre 2024, evidenzia un paradosso preoccupante. Nonostante l’84% dei dipendenti europei sia più attento alla cybersecurity rispetto all’anno precedente, due terzi di loro adottano comportamenti a rischio senza segnalarli ai superiori. Tra le pratiche più diffuse, spiccano l’accesso a reti Wi-Fi non protette, il mancato aggiornamento dei dispositivi aziendali (e non) e il download di software non autorizzati.
A rendere ancora più critica la situazione è il fattore umano: il 36% degli intervistati attribuisce gli errori in materia di sicurezza informatica allo stress lavorativo, mentre il 20% ammette una maggiore vulnerabilità il venerdì pomeriggio, momento in cui le aziende risultano più esposte agli attacchi. Questo dato si inserisce in un quadro più ampio delineato dall’ IBM Cyber Security Intelligence Index Report, in cui il 95% delle violazioni della sicurezza informatica è riconducibile a errori umani. Preoccupante è anche la percezione della responsabilità: il 21% dei lavoratori ritiene che la cybersecurity sia compito esclusivo del reparto IT, mentre l’8% dichiara apertamente di non essere interessato a una possibile violazione dei sistemi aziendali.
Vantaggi di una corretta strategia di sicurezza
Una corretta strategia di sicurezza informatica offre numerosi vantaggi alle organizzazioni, andando ben oltre la semplice protezione dei dati aziendali. Prima di tutto, permette di ridurre il rischio di attacchi informatici che potrebbero compromettere il funzionamento operativo dell’azienda, evitando interruzioni costose o danni reputazionali (che intaccherebbero la fiducia di clienti e investitori). Inoltre, una solida politica di sicurezza migliora la compliance con le normative di settore e l’azienda da sanzioni legali, garantendo che i dati sensibili vengano trattati in modo conforme alle leggi sulla privacy, come il GDPR. A livello più operativo, consente di ottimizzare l’efficienza, poiché riduce il numero di incidenti legati alla sicurezza, liberando risorse che possono essere reindirizzate a progetti strategici.
Il ruolo delle risorse umane nella sicurezza informatica
La tecnologia da sola non è sufficiente a proteggere i sistemi aziendali: è essenziale che i dipendenti siano ben formati, consapevoli e rispettosi delle norme di sicurezza.
Perché le risorse umane sono fondamentali
E in questo senso il personale HR è direttamente coinvolto nella gestione delle persone e, di conseguenza, nelle politiche di accesso ai dati, nei processi di assunzione e nella formazione dei dipendenti.
Le risorse umane hanno il dovere di garantire che le nuove assunzioni ricevano una formazione adeguata sulla sicurezza informatica e che i protocolli di protezione siano rispettati in ogni fase del ciclo di vita lavorativo di un dipendente. L’HR è il dipartimento più indicato per promuovere una cultura aziendale orientata alla sicurezza, facendo in modo che tutti i collaboratori comprendano l’importanza di proteggere i dati aziendali.
Formazione e sensibilizzazione del personale
La formazione deve andare oltre la semplice spiegazione delle politiche di sicurezza: è necessario fornire ai dipendenti gli strumenti per riconoscere e rispondere adeguatamente a potenziali attacchi, come phishing, malware o attacchi di ingegneria sociale. Un programma di formazione efficace deve essere dinamico e adattato ai diversi livelli di competenza all’interno dell’azienda, dai neofiti agli esperti IT, assicurando che ogni membro del team conosca le pratiche sicure da seguire, sia a livello personale che professionale.
Inoltre, la sensibilizzazione non deve limitarsi a un singolo evento annuale, ma dovrebbe essere un processo continuo che si integra nella cultura aziendale. Le risorse umane devono promuovere la sicurezza come una responsabilità collettiva, incoraggiando il dialogo aperto e il miglioramento continuo delle competenze in ambito digitale.
Ciò può avvenire attraverso sessioni di aggiornamento periodiche, simulazioni di attacchi e workshop pratici. Le politiche aziendali, inoltre, dovrebbero incentivare la segnalazione tempestiva di eventuali incidenti o sospetti, creando un ambiente in cui i dipendenti non si sentano scoraggiati nel chiedere aiuto o nel segnalare problematiche legate alla sicurezza.
Creazione di un ambiente di lavoro sicuro
Il primo passo per garantire un ambiente di lavoro sicuro è quello di fornire agli impiegati gli strumenti necessari, come dispositivi di protezione (firewall, software antivirus, crittografia). la creazione di un ecosistema “safe” si estende alla gestione delle risorse IT e alla protezione dell’infrastruttura digitale.
Servono policy di accesso restrittivo, che assicurano che solo i dipendenti autorizzati possano accedere a determinati dati o sistemi e monitorano costantemente l’attività interna per rilevare potenziali comportamenti sospetti. Una politica di “least privilege” è essenziale per minimizzare i rischi, riducendo al minimo i privilegi concessi ai dipendenti e garantendo che nessuno abbia accesso non necessario a dati o funzioni critiche.
Una rete di supporto chiara e accessibile è altrettanto fondamentale. I dipendenti devono sapere a chi rivolgersi in caso di incidenti di sicurezza, e le risorse umane devono essere pronte a intervenire con una risposta tempestiva e adeguata. La trasparenza nella gestione degli incidenti di sicurezza, unita alla promozione della segnalazione immediata di comportamenti sospetti, crea un clima di fiducia e collaborazione che, a lungo termine, rafforza la sicurezza globale dell’organizzazione.
Implementazione delle politiche di sicurezza informatica
L’implementazione di una politica di sicurezza informatica efficace richiede un approccio strutturato. Il primo passo è condurre un’analisi dei rischi per identificare le potenziali vulnerabilità aziendali. Successivamente, è necessario definire linee guida chiare, includendo misure come la protezione delle credenziali, la crittografia dei dati e il controllo degli accessi.
Un altro aspetto fondamentale è la creazione di un piano di risposta agli incidenti, che stabilisca le azioni da intraprendere in caso di violazione della sicurezza. Questo piano dovrebbe essere testato periodicamente per garantirne l’efficacia. Infine, è essenziale coinvolgere tutti i dipendenti nel processo, assicurandosi che comprendano il loro ruolo nella protezione delle informazioni aziendali.
Monitoraggio e aggiornamento
La sicurezza informatica non è un processo statico, al contrario richiede un monitoraggio continuo. Ecco perché è necessario rivedere periodicamente le politiche di sicurezza, aggiornando le procedure e introducendo nuove misure di protezione. Inoltre, la raccolta di feedback dai dipendenti può essere utile per individuare aree di miglioramento e rafforzare ulteriormente la cultura della sicurezza informatica.