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Human Capital Trends 2024, Deloitte: i paradigmi su cui puntare tra fiducia, AI e cultura organizzativa



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È fondamentale oggi far leva sulle dimensioni che stanno ridisegnando i contorni del futuro del lavoro per creare un circolo virtuoso tra valore umano e di business, il cosiddetto Human Performance. Si tratta di tendenze fondamentali per migliorare creatività, innovazione e benessere, secondo lo studio che ha coinvolto oltre 14mila partecipanti di 95 Paesi

Pubblicato il 29 ago 2024



Human Capital Trends 2024

Nuovi paradigmi per la valutazione delle performance, il valore della fiducia nelle relazioni tra organizzazioni e professionisti, l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) negli ambienti di lavoro e il ruolo cruciale delle “microculture” aziendali. Queste sono alcune delle tendenze chiave evidenziate nel Report Human Capital Trends 2024 di Deloitte, uno studio internazionale che ha coinvolto oltre 14mila partecipanti in 95 nazioni.

Prima priorità: le “Human Performance”

Secondo il Report, la chiave per costruire un’organizzazione in grado di prosperare anche in futuro è attivare un circolo virtuoso che metta insieme valore umano e di business, per far sì che si rafforzino a vicenda. Partendo dal presupposto che sono le persone a far davvero progredire le organizzazioni, Deloitte sintetizza questo aspetto nel concetto “Human Performance”, una priorità su cui lavorare per migliorare engagement, creatività, innovazione, benessere e risultati di tutta l’organizzazione.

Cambia il lavoro, cambia il modo di misurare le performance

Cambiando il perimetro che un tempo definiva come, dove e perché lavoriamo, lo Human Capital Trends 2024 sottolinea che occorre rivedere anche il modo in cui si misurano produttività e performance. A richiederlo non è solo il contesto diverso, anche le persone desiderano una revisione di questo processo che rappresenta poi uno dei cardini dello sviluppo professionale in azienda.

Quello che emerge dalla ricerca è che a oggi solo per il 17% degli intervistati l’organizzazione in cui lavora è molto o estremamente efficace nel misurare il valore aggiunto generato dalle persone, mentre il 53% afferma che si trova all’inizio di questo percorso. In Italia, il 41% rileva un miglioramento su questo aspetto e ritiene che si stiano mettendo in campo sforzi concreti.

Fiducia e trasparenza, fondamentali per oltre il 55% degli italiani

Sono diverse le tendenze attuali che possono compromettere la fiducia tra organizzazioni e dipendenti: la crescita della disinformazione, le incertezze legate all’outsourcing, le fusioni aziendali, le ristrutturazioni, la trasformazione digitale e il ritorno in ufficio. Inoltre, se si considera l’incertezza dell’ambiente contemporaneo e l’emergere dell’IA generativa, la fiducia dei dipendenti diventa cruciale. In Italia, questo tema è particolarmente sentito: l’87% degli intervistati ritiene che sia molto importante (31,82%) o di fondamentale importanza (55,68%) promuovere la fiducia e la trasparenza tra dipendenti e organizzazione.

Human Capital Trends 2024: AI sul lavoro, l’obiettivo è combinare competenze umane e capacità tecnologiche

Tra le dimensioni approfondite dallo Human Capital Trends 2024 c’è anche il rapporto tra AI e lavoro, una nuova frontiera che se adottata in modo opportuno può incoraggiare creatività e curiosità dei dipendenti. Solo consentendo ai dipendenti di sperimentare nuovi strumenti e di esplorare il potenziale dell’innovazione tecnologica, si possono, infatti, ottenere risultati aziendali migliori basati sull’integrazione tra competenze umane e competenze abilitate dalla tecnologia.

Di fronte a questo scenario, volenti o nolenti le organizzazioni dovranno capire se e come integrare l’Intelligenza Artificiale nei flussi di lavoro, combinando capacità umane e tecnologiche. Per il 67% degli italiani i benefici dell’AI supereranno le criticità. Di pari passo, di fronte a uno scenario completamente nuovo, il 76% degli intervistati vorrebbe che l’azienda li aiutasse a immaginare come utilizzare le competenze personali distintamente umane in un futuro sempre più high tech, anche attraverso un processo di formazione e di reskilling che, finora, è stato intrapreso solo dal 43% delle organizzazioni.

Quello delle competenze è un nodo centrale in questo processo di Change Management, perché come emerge proprio dalla ricerca “GenZ e Millennial Survey 2024” di Deloitte, conoscere meglio e utilizzare la GenAI porta a minor preoccupazione e maggiore consapevolezza circa i benefici che può avere nel mondo del lavoro. Sono proprio i più giovani, in questa fase, a fare da traino, perché riescono ad apprezzarne le potenzialità: l’80% dei GenZ e l’84% dei Millennials concordano sul fatto che ci sarà una ricaduta positiva sul work-life balance, e rispettivamente il 79% e l’86% dei Millennials pensano che l’AI migliorerà il modo in cui lavora.

Tuttavia, c’è un forte sbilanciamento tra i piani strategici dell’azienda e la capacità delle persone di abbracciare appieno il cambiamento. A dimostrarlo anche i numeri: se da un lato il 75% delle organizzazioni a livello globale intende accelerare l’uso dell’AI nei prossimi 5 anni, dall’altro solo il 13% dei lavoratori ha ricevuto formazione sulle competenze di Artificial Intelligence nell’ultimo anno.

Organizzazioni complesse e “microculture”: è tempo di valorizzare le diversità

Considerare le diverse modalità di lavoro dei vari team, funzioni e regioni geografiche diventa sempre più cruciale per le organizzazioni. A tal proposito, è significativo che il 73% dei dirigenti ritiene che la cultura possa variare tra i diversi team o gruppi di lavoro. Queste differenze sono considerate molto importanti da oltre il 70% dei lavoratori intervistati poiché influenzano i metodi di lavoro quotidiano. Pertanto, non sorprende che il 73% dei dipendenti che ha lasciato la propria azienda lo abbia fatto a causa della mancanza di allineamento culturale.

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