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Strategie per fare recruiting con LinkedIn: i fattori chiave

Grazie agli strumenti e alle funzionalità offerte dalla piattaforma social, i recruiter hanno la possibilità di affinare la selezione su liste di candidati e di disporre di dati utili a personalizzare il dialogo con il candidato. I consigli utili per le aziende in cerca di talenti

Pubblicato il 21 Gen 2019

Leonardo Bellini

Digital Marketing & Social Business Advisor

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Una strategia ottimale per fare recruiting con LinkedIn dovrebbe muoversi su due binari: la ricerca e selezione dei candidati migliori per le posizioni aperte e l’attrazione di talenti che al momento non stanno cercando un nuovo lavoro ma che potrebbero arricchire il tuo team grazie al loro alto profilo professionale. Questi talenti sono comunemente noti come “candidati passivi”.

È evidente che nel secondo caso l’azienda dovrà essere particolarmente proattiva nel cercare talenti, ma su LinkedIn questo principio, anche se in misura minore, è valido anche per il processo di ricerca più “tradizionale”.

Grazie agli strumenti e alle funzionalità offerte dalla piattaforma il recruiter ha infatti la possibilità di affinare la propria selezione su liste di candidati proposte da LinkedIn, e di disporre di una quantità di dati utili a personalizzare il proprio dialogo con il candidato. Vediamo nel dettaglio perché le strategie per fare recruiting con LinkedIn non possono prescindere da un ruolo attivo del recruiter.
Ascolta “Reclutare tramite Linkedin: il caso di Ferring” su Spreaker.

Pubblica un Job Post su LinkedIn

Se l’azienda è in cerca di candidati per una posizione specifica, la prima soluzione che offre LinkedIn è quella di pubblicare un Job Post. Il servizio si basa sullo stesso meccanismo che regola la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie: vi si accede tramite la pagina aziendale, si crea un annuncio che indichi le caratteristiche della posizione e le competenze desiderate e, dopo aver impostato un budget giornaliero di spesa, si paga a seconda del numero di visualizzazioni che l’annuncio riceve.

Comunicare con precisione a LinkedIn le caratteristiche del profilo cercato è importante perché permette alla piattaforma di selezionare una lista di candidati che corrisponde a quanto l’azienda sta cercando. Ed è qui che entra in gioco la proattività del recruiter: rivedendo le scelte di LinkedIn si può perfezionare il matching.

Ricerca candidati passivi con LinkedIn Recruiter

Se la posizione aperta richiede profili particolarmente alti o specializzati, il consiglio è di affidarsi a LinkedIn Recruiter, il tool che permette di condurre in prima persona ricerche avanzate con filtri molto specifici, e selezionare così una propria lista di candidati interessanti. Anche in questo caso il passaggio successivo è prendere contatto con loro tramite lo strumento InMail per proporre un colloquio. Per aziende più piccole che attivano pochi processi di selezione è disponibile anche la versione LinkedIn Recruiter Lite.

LinkedIn Recruiter consente anche di accedere a una serie di dati sui candidati che, se analizzati accuratamente, forniscono al Responsabile della selezione informazioni utili per fare leva sugli elementi di maggiore interesse del candidato e mandare quindi messaggi personalizzati che risultino più attrattivi ai suoi occhi. Le statistiche riportate dallo studio “Global Recruiting Trends 2018” confermano quest’orientamento: il 50% dei recruiter afferma che l’analisi dei dati è il trend che impatta maggiormente sul modo in cui conducono il processo di selezione.

Fai Employer Branding sulla tua Company Page

I dati, questa volta estrapolati da ricerche di settore, ci vengono in aiuto anche nella strategia di Talent Acquisition su LinkedIn: osservando e studiando quali sono le preferenze dei talenti l’azienda può mettere a punto e comunicare una strategia di Employer Branding che combini la propria identità di datore di lavoro a quelle che sono le maggiori richieste del “mercato”. Lo spazio dove realizzarla è quello delle LinkedIn Pages, contenitori di narrazioni interessanti e originali che rafforzano l’immagine positiva dell’azienda. Non c’è quindi da stupirsi che Employer Branding e Marketing abbiano così tante aree di sovrapposizione!

La Pagina aziendale di LinkedIn

Se l’Employer Brand è convincente e solido l’azienda attirerà molti più talenti da coltivare nel tempo e, se sarà coerente con quanto ha raccontato di sé stessa, raggiungerà anche un alto livello di fidelizzazione dei dipendenti e un basso tasso di turn-over. Fattori che, in un ciclo che si autoalimenta, contribuiranno a rafforzare lo stesso Employer Brand.

Proattività, analisi dei dati ed Employer Branding sono quindi i 3 elementi di cui un’azienda non può più fare a meno se intende costruire un’efficace strategia di recruiting con LinkedIn.

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