Se è vero che l’area HR costituisce uno dei pilastri che assicurano un buon funzionamento del business, lo è altrettanto il fatto che per gestire in modo efficace il personale servono i dati, non a caso si parla di azienda data driven, anche nel caso delle PMI.
Poter contare su set di informazioni ampie e strumenti di analisi permette, infatti, di migliorare la capacità aziendale di tenere traccia e semplificare i processi che ruotano attorno al personale, con vantaggi di efficienza, produttività e riduzione dei costi.
«Le soluzioni moderne di analisi dei dati aprono la possibilità di monitorare in maniera attiva le risorse anche ad aziende più piccole, con budget limitati» osserva Francesco Esposito, Solution Architect di C.A.T.A. Informatica.
Who's Who
Francesco Esposito
Solution Architect di C.A.T.A. Informatica
«Grazie a servizi basati in cloud, liberi dai costi di un’infrastruttura e utilizzabili anche da app, una piccola azienda può fornire questi strumenti a tutti i suoi dipendenti. Si apre così un nuovo mercato».
I dati lo confermano: stando a uno studio di Grand View Research, il mercato dell’HR Data Analytics ha raggiunto a livello globale un valore di 2,96 miliardi di dollari nel 2022, con stime di crescita (CAGR) del 15% circa fino al 2030.
Le aziende hanno quindi colto il valore dei dati nella gestione dell’HR. Tuttavia, per metterli davvero a frutto è essenziale un sistema che tenga conto del rapporto sinergico tra HR e Operation. Come? Abilitando la disponibilità immediata e costante delle informazioni.
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Come cambia la sinergia tra HR e Operations in un’azienda data driven
Raccogliere e processare le informazioni può dare un valido supporto nella gestione del personale e dei processi, a patto di rafforzare la collaborazione e la condivisione tra la funzione Risorse Umane e le Operation, superando le tradizionali inefficienze.
L’analisi delle prestazioni dei dipendenti può, ad esempio, fornire insight preziosi per ottimizzare i processi operativi, mentre una pianificazione del personale basata sui dati può migliorare significativamente la gestione di turni e incarichi. E non solo, «avere un sistema integrato è un valido aiuto anche in casi eccezionali come quando si verifica l’assenza di una risorsa, perché consente di ingaggiare un sostituto prontamente, senza tempi morti, e di tenere facilmente traccia delle ore di lavoro o delle commesse», precisa Esposito.
Nell’azienda data driven, la collaborazione tra HR e Operation permette quindi una gestione più agile e reattiva delle risorse, con impatti positivi sulla produttività e sulla soddisfazione dei dipendenti.
Azienda data driven, gli strumenti per l’HR che fanno la differenza
La chiave di questa evoluzione è la disponibilità immediata dei dati, che offrono una visione chiara e aggiornata sullo stato delle risorse e delle necessità operative, consentendo una gestione dinamica e proattiva delle attività e una risposta tempestiva agli imprevisti.
«Strumenti come il Timesheet, integrato con il sistema ERP (Enterprise Resource Planning) e TSE (Time, Space, and Expense), moduli della suite HR All In One di TeamSystem hanno rivoluzionato la consuntivazione delle attività e l’integrazione delle informazioni necessarie per la fatturazione dei servizi», spiega Augusto Martini, Consulente Applicativo ERP di C.A.T.A. Informatica.
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Augusto Martini
Consulente Applicativo ERP di C.A.T.A. Informatica
«Questa integrazione facilita non solo la gestione amministrativa, ma anche il controllo della qualità e dell’efficienza del lavoro svolto, permettendo un confronto diretto tra i risultati ottenuti e gli accordi commerciali stipulati con i clienti».
Un altro asset nella gestione tempestiva delle risorse sono gli strumenti di notifica automatizzati, come «i tool che inviano un alert automatico al manager in caso di ritardo di una risorsa, che possono avere un enorme impatto sulla gestione dell’operatività», aggiunge Martini.
Come integrare efficacemente i sistemi
Alla base di questo flusso di informazioni in tempo reale c’è la capacità dei diversi sistemi e applicativi utilizzati dall’azienda di comunicare tra loro: emerge qui l’importanza di un system integrator, che ha il ruolo di guidare l’azienda data driven attraverso il complesso processo di digitalizzazione e integrazione.
Determinante in questo processo è la fase iniziale di analisi dei requisiti, per comprendere a fondo le esigenze specifiche dell’azienda e definire obiettivi chiari e realizzabili, evitando costose riconfigurazioni future.
Una volta valutate le esigenze, si procede con la scelta e l’implementazione di soluzioni personalizzate che rispondano in modo efficace alle necessità dell’azienda. Questo processo include l’integrazione di sistemi esistenti con nuove tecnologie e la personalizzazione delle funzionalità in base alle richieste aziendali.
La fase di test e ottimizzazione è altrettanto critica, poiché permette di individuare e correggere eventuali anomalie prima del rilascio definitivo del sistema.
Un’azienda data driven è fondata sulla qualità dei suoi dati: per questo, la formazione degli utenti assume un ruolo chiave, per assicurare che le informazioni vengano inserite e gestite correttamente, così da evitare il rischio di inquinare l’intero processo con informazioni errate o incomplete.
Perché affidarsi a un system integrator?
«All’interno di questo processo, è importante non sottovalutare il lavoro consulenziale svolto dal system integrator» conclude Esposito. In C.A.T.A. uniamo infatti competenze ed esperienze in progetti ERP dove sempre di più ci viene richiesto di integrare piattaforme di HR management per aver una visione chiara ed immediata di tutte le aree core dell’azienda, aggiunge Martini.