Può la Blockchain nell’HR rivoluzionare il modo di lavorare delle Direzioni Risorse Umane? Le potenzialità ci sono, secondo l’ultima edizione dell’Hays Journal, la pubblicazione biennale che fornisce informazioni e notizie all’universo HR sull’evoluzione del mondo del lavoro. Quest’anno uno dei focus è stato proprio dedicato alla Blockchain, la tecnologia estremamente complessa, che sta vivendo un periodo di sperimentazione in disparati ambiti di utilizzo (e settori) e su cui le aziende stanno investendo in modo significativo. L’indagine ha, quindi, sondato i principali impieghi della Blockchain nell’HR, e cercato di capire come una rete digitale di nodi che si trasferiscono valore con un sistema di algoritmi e regole crittografiche può supportare i processi che insistono sulle Risorse Umane.
Per comprendere quali potrebbero essere gli scenari futuri, gli esperti di Hays hanno intervistato gli Executive HR di importanti realtà, tra cui PwC. Secondo Raj Mody, Partner nel settore della consulenza HR di PwC, «la Blockchain supporta HR e recruiting nell’individuare in modo più accurato i potenziali candidati, sia interni che esterni, per particolari ruoli». Mody ritiene che potrebbe essere usata come base per la registrazione di tutte le informazioni dei dipendenti, dal momento che precede l’entrata nel business fino alla loro uscita: «Bisogna avvicinarsi alla Blockchain avendo in mente un approccio ‘lifecycle’. Oggi prima di avere un’offerta di lavoro, è necessario sottoporsi a tutta una serie di interviste e processi di qualifica e validazione, che possono richiedere anche input da terze parti. Il percorso continua con la verifica dei percorsi di training intrapresi e questionari di vario genere. Tutto questo già prima di entrare nell’organizzazione. Dopo, lungo il percorso lavorativo, ci sono le valutazioni delle performance, altra formazione, evoluzioni nella carriera e nel lavoro, e sempre nuovi obiettivi da raggiungere. L’intero processo richiede l’interazione tra molte parti dell’organizzazione, e si reitera fino alla fine, quando potrebbe esserci un passaggio di consegne, per ricominciare daccapo. È proprio a questo punto che la Blockchain entra in gioco, perché potrebbe semplificare radicalmente il lavoro delle funzioni HR».
Tuttavia, anche se le potenzialità di questa tecnologia sono enormi, l’applicazione della Blockchain nell’HR deve essere valutata e testata molto attentamente prima di essere implementata, specificano gli esperti Hays. Il recruiter, infatti, avendo a che fare quotidianamente con le identità dei dipendenti e le politiche salariali delle imprese, deve essere sicuro al 100% della stabilità e della sicurezza di un sistema prima di introdurlo in azienda.
L’evoluzione della Blockchain va dunque osservata attentamente per comprenderne i futuri sviluppi e il possibile impatto sul mondo HR.
Le sei principali applicazioni della Blockchain nell’HR
1. Verifica dei dati
La Blockchain può essere utilizzata per verificare le identità, le qualifiche, le credenziali e le esperienze dei potenziali candidati durante il processo di selezione. Secondo una ricerca di CompTIA, il 51% degli early adopter della Blockchain nell’HR la utilizza per verificare le identità digitali, semplificando la fase di scouting dei talenti.
2. Valutazione delle qualifiche
La Blockchain potrebbe sostituire le tradizionali referenze di un candidato. Una volta conseguita una qualifica, i professionisti possono inserire il certificato nella Blockchain. La competenza sarà così “verificata” e non necessiterà di ulteriori controlli futuri, a disposizione di qualsiasi recruiter e potenziale datore di lavoro.
3. Individuazione di potenziali candidati
Individuare i potenziali candidati adatti a ricoprire ruoli specifici all’interno di un’azienda è uno dei compiti fondamentali di un esperto recruiter. La tecnologia Blockchain potrebbe rivelarsi un ottimo alleato per ridurre le tempistiche della selezione e aumentarne la precisione, aspetti fondamentali per garantire il miglior match tra imprese e professionisti.
4. Stesura dei contratti
La Blockchain nell’HR può essere utilizzata nella stesura dei contratti di lavoro tramite l’utilizzo dei cosiddetti “Smart Contracts”: questa tecnologia, infatti, permette di creare contratti intelligenti nei quali, in maniera del tutto automatica, determinate azioni sono previste solo nel caso in cui vengano soddisfatte tutte le condizioni previste dall’accordo. Ad esempio, le modalità di pagamento dei bonus ai dipendenti vengono definite sulla base di determinati parametri e non sono soggette a valutazioni da parte del datore di lavoro, rendendo più snello e trasparente il processo di assegnazione di premi e benefit.
5. Raccolta delle informazioni dei dipendenti
Sin dal primo colloquio con un candidato emergono una serie di informazioni sulla risorsa che andranno raccolte e archiviate: dati personali, qualifiche, certificazioni. Una volta entrato a far parte dell’azienda poi il professionista dovrà fornire ulteriori dati che a loro volta andranno conservati dall’azienda per tutta la durata del rapporto di lavoro e questo vale per tutti i dipendenti presenti e futuri di qualsiasi realtà lavorativa. Utilizzare la tecnologia Blockchain potrebbe semplificare notevolmente il lavoro del reparto HR consentendo di archiviare in modo veloce tutte le informazioni, tenendo traccia di qualsiasi modifica nei dati.
6. Pagamento dei dipendenti
Non ultimo, la Blockchain potrebbe essere utilizzata nei sistemi di pagamento dei dipendenti. Questo aspetto è più avanzato, ma vi sono già degli esempi di utilizzo di questa tecnologia basati sull’assunto che bitcoin e criptovaluta saranno presto abbastanza stabili da poter sostenere l’intero sistema di gestione dei pagamenti dei dipendenti di un’azienda.