Nell’era del digitale e dell’Industria 4.0 le figure professionali sono in costante cambiamento. Ne nascono di nuove, l’esigenza di competenze IT aumenta, e tutte le aziende devono fare i conti con questo cambio di passo. Continuando, al contempo, a cercare le persone giuste da inserire nel contesto giusto. In questo oggi l’Intelligenza Artificiale e la Data Science vengono in aiuto dei datori di lavoro, in un momento storico in cui la ricerca di talenti è diventata sempre più difficile. Si tratta di tecnologie innovative che permettono di raccogliere dati e informazioni sulle competenze e di conseguenza anche di predire le performance dei lavoratori, fornendo così uno strumento prezioso per migliorare la qualità di ogni attività. A partire dalla fase di partenza, cioè dal recruitment, fino a entrare nel flusso operativo di un’impresa, cioè nella gestione dei dipendenti.
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Il “talent shortage” e la difficoltà di trovare i profili
Oggi la mancanza di talenti ha raggiunto il livello più elevato degli ultimi 12 anni e nuove competenze si affermano con la stessa rapidità con cui altre divengono obsolete.
Se il dibattito del decennio è sicuramente quello intorno ai robot che sostituiranno le persone sul lavoro, i dati raccontano un’altra storia e sembra vero l’opposto. Le nostre ricerche mostrano per il terzo anno consecutivo che l’87% dei datori di lavoro ha intenzione di aumentare o mantenere invariato il proprio organico a seguito dell’automazione. Il dato più elevato di sempre. Stando ai dati dello studio, inoltre, del 41% delle aziende che procederanno ad automatizzare le mansioni operative nei prossimi 2 anni, il 24% creerà più posti di lavoro, sei punti percentuali in più rispetto a chi non intende automatizzare.
In questo contesto, la richiesta di competenze IT è in rapido e notevole aumento: il 16% delle aziende prevede infatti di accrescere il proprio personale in questo ambito. L’altra faccia della medaglia è che i talenti in ambito tecnologico scarseggiano sempre di più.
La situazione si complica se poi si guardano anche le altre professionalità: non sono quelle legate all’IT a essere rare e ricercate. In generale, la carenza di talenti a livello globale ha raggiunto livelli record: il 54% delle aziende in tutto il mondo e il 47% in Italia non riesce ad attrarre persone con le giuste competenze e in 36 su 44 Paesi analizzati da ManpowerGroup si riscontrano difficoltà a reclutare talenti qualificati rispetto all’anno precedente.
L’Italia è al terzo posto nella classifica dei Paesi con il più elevato “talent shortage” (il gap di competenze nel mercato del lavoro, ndr.): i datori di lavoro italiani, insieme a quelli di Stati Uniti e Messico non sono in grado di trovare lavoratori con le giuste abilità. La percentuale di aziende in Italia che non riesce a individuare le competenze ricercate raggiunge l’84% nelle aziende con oltre 250 dipendenti.
Il fenomeno del talent shortage è in aumento ovunque, ma soprattutto negli Stati Uniti, in Svezia, Finlandia, Ungheria e Slovenia. E il punto non è solo quello di capire i talenti, ma anche di attrarli. Le persone danno il meglio di sé quando il ruolo che rivestono è compatibile con le loro doti e quando i loro punti di forza vengono riconosciuti. L’assessment è infatti lo strumento più prezioso per comprendere il potenziale umano e destinare le persone al ruolo per cui sono più adatte. In questo modo, i datori di lavoro possono individuare le skill complementari, le competenze del personale che possono essere applicate facilmente ai nuovi ruoli. Per i datori di lavoro, è cruciale comprendere le competenze della propria forza lavoro, le competenze di cui avranno bisogno e come colmare le lacune per formare talenti all’interno dell’organizzazione e preparare i collaboratori per i ruoli in forte crescita.
L’Intelligenza Artificiale e la mappatura delle competenze presenti in azienda e quelle da ricercare
In un momento storico in cui le aziende hanno difficoltà a trovare lavoratori con le giuste competenze, Experis, società di ManpowerGroup, ha studiato un’innovativa piattaforma basata sull’intelligenza artificiale, visi-skill: si tratta di un sistema che l’analisi dei dati e le informazioni relative alla forza lavoro per aiutare i datori di lavoro a mappare, analizzare e sviluppare la propria banca competenze su cloud. In particolare, visi-skill traccia le competenze tecniche specifiche e i punti di forza personali dei dipendenti, analizza i ruoli attuali e genera una dashboard, basata sempre sull’Intelligenza Artificiale, in grado di tenere traccia dei cambiamenti delle competenze nel corso del tempo, proiettando l’evoluzione dei ruoli su un arco temporale compreso tra uno e tre anni.
Questa piattaforma permette quindi alle aziende di tenere costantemente monitorate le competenze presenti nell’organizzazione. Con un’importante ricaduta per le persone: ne agevola infatti anche il percorso di crescita professionale attraverso l’upskilling ed il reskilling delle competenze. Un via nuova per affrontare al meglio l’evoluzione del mercato del lavoro e le professioni del futuro.