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Bonus mamme lavoratrici, confermato per il 2025. Come funziona e chi può richiederlo



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Le agevolazioni sono destinate alle donne, con almeno due figli a carico, che operano nel settore pubblico o privato e che detengono contratti a tempo indeterminato, compresi quelli part-time. Dal prossimo anno il cerchio si allarga anche a chi è proprietario di Partita Iva (purché non sia a regime forfettario). Una guida

Aggiornato il 20 nov 2024



Bonus mamme lavoratrici

Confermato anche per il 2025 dal Governo italiano nella Legge di Bilancio il Bonus Mamme Lavoratrici, con l’obiettivo di offrire un supporto concreto alla genitorialità e incrementare il tasso di natalità. L’iniziativa si inserisce, infatti, in un programma più ampio che include anche l’estensione del congedo parentale e il rafforzamento del bonus nido.

Cos’è e come funziona il Bonus Mamme Lavoratrici

Chiariamo sin da subito che questa tipologia di agevolazione, che si traduce in un esonero contributivo, è stata oggetto di alcune modifiche significative rispetto alle versioni precedenti.

Nello specifico, per il 2025, il bonus sarà destinato alle lavoratrici mamme con almeno due figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del più piccolo. Una novità rilevante è che, a partire dal 2027, il beneficio sarà riservato alle madri di tre o più figli, fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Per la misura, il Disegno di Legge di Bilancio 2025 prevede un limite di spesa complessivo di 300 milioni di euro annui.

L’importo massimo dell’esonero contributivo rimane fissato a 3mila euro annui, suddivisi in rate mensili di 250 euro. È importante notare che, nonostante il bonus comporti una riduzione dei contributi previdenziali versati, questo non avrà effetti negativi sulla futura pensione della lavoratrice, poiché viene mantenuta inalterata l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Il nuovo esonero contributivo è definito come “parziale”, a differenza della versione precedente che prevedeva un esonero totale e, in ogni caso, l’entità esatta dell’esonero sarà definita con un apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Manovra 2025. Questo decreto stabilirà non solo la misura della riduzione dei contributi, ma anche le modalità per il riconoscimento del bonus e le procedure per il rispetto del limite di spesa.

Estensione alle lavoratrici autonome

Una delle novità più significative del Bonus Madri Lavoratrici per il 2025 è la sua estensione alle lavoratrici autonome. Secondo quanto riportato nell’articolo 35 del testo della Legge di Bilancio 2025, il bonus sarà riconosciuto non solo alle lavoratrici dipendenti, ma anche alle lavoratrici autonome che percepiscono:

  • Redditi da lavoro autonomo;
  • Redditi d’impresa in contabilità ordinaria o semplificata;
  • Redditi da partecipazione.

L’estensione alle autonome riflette la volontà del governo di offrire un sostegno più equo e inclusivo, riconoscendo le diverse forme di lavoro e le sfide specifiche affrontate dalle lavoratrici indipendenti nel conciliare carriera e maternità.

Tuttavia, è importante notare che sono escluse da questa agevolazione le lavoratrici autonome che hanno optato per il regime forfettario. Questa esclusione potrebbe essere legata alla natura semplificata del regime fiscale forfettario, che già prevede agevolazioni specifiche. L’ampliamento del bonus alle lavoratrici autonome potrebbe avere un impatto significativo su un ampio segmento della forza lavoro femminile, offrendo un supporto concreto a professioniste, imprenditrici e lavoratrici indipendenti.

Chi può usufruire del Bonus Mamme Lavoratrici nel 2025

Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione di un limite reddituale per l’accesso al bonus rispetto alle versioni precedenti. A partire dal 2025, l’esonero contributivo sarà riconosciuto a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non superi l’importo di 40mila euro su base annua. L’introduzione di questo tetto mira a concentrare le risorse sulle fasce di reddito medio-basse, garantendo un sostegno più mirato alle lavoratrici che potrebbero averne maggiore necessità.

Come richiederlo e comunicazione dei dati all’INPS

Il processo per richiedere il Bonus Mamma Lavoratrice 2025 e comunicare i dati necessari all’INPS è stato progettato per essere il più possibile agevole e accessibile. Per le lavoratrici dipendenti, il primo passo consiste nel comunicare la propria volontà di usufruire del bonus al datore di lavoro. Questa comunicazione deve includere informazioni essenziali come il numero di figli a carico e i relativi codici fiscali.

In ogni caso, per facilitare ulteriormente la procedura, l’INPS ha introdotto una nuova applicazione online chiamata “Utility esonero lavoratrici madri”; si tratta di una piattaforma permette alle lavoratrici di trasmettere direttamente all’Istituto i codici fiscali e i dati anagrafici dei propri figli, senza dover passare attraverso il datore di lavoro.

Va sottolineato che la fruizione dell’esonero è su base mensile: ciò significa che le lavoratrici che intendono beneficiare dell’agevolazione devono attivarla per ogni mese in cui hanno diritto.

Per quanto riguarda le lavoratrici autonome, che dal 2025 potranno accedere al bonus, le modalità specifiche di richiesta e comunicazione dei dati saranno probabilmente definite nei decreti attuativi o nelle circolari INPS che seguiranno l’approvazione della Legge di Bilancio. È ragionevole aspettarsi che anche per questa categoria di lavoratrici verrà predisposta una procedura online semplificata, simile a quella già in uso per le lavoratrici dipendenti.

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