«Gli HR manager oggi devono agire su più fronti. Da un lato devono, infatti, essere consapevoli del patrimonio di competenze digitali già presenti in azienda e dall’altro ricercare all’esterno quelle che non ci sono e dotarsi delle nuove skill, come avviene ad esempio nel caso del Data Scientist», ha raccontato Marina Collautti, Head of Employer Branding, Recruiting and Mobility di Generali, intervistata a margine dell’evento in cui è stata presentata la seconda edizione della ricerca di University2Business, “Il futuro è oggi: sei pronto?”. Inoltre, è loro compito anche definire dei percorsi formativi per creare in casa un set di competenze adeguato e valorizzare le attitudini delle persone, in ottica di talent management. Proprio nel caso dei Data Scientist, si potrebbero cercare internamente le persone con forti competenze analitiche e, partendo proprio da queste, costruire poi una formazione tecnica specifica. Infine, è fondamentale che gli HR interagiscano costantemente con l’istituzione universitaria e con il mondo accademico, perché solo attraverso lo scambio di fabbisogni ci si aiuta reciprocamente: da un lato, infatti, le università hanno delle indicazioni specifiche per introdurre all’interno dei percorsi formativi i corsi utili alle aziende e, dall’altro, le aziende possono offrire agli studenti l’opportunità di fare stage e di essere partecipi di project work, con l’obiettivo di far fare loro esperienza sul campo.
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Competenze digitali, il ruolo degli HR manager per Generali
La sfida oggi è far crescere il personale già presente in azienda, valorizzando al massimo le persone, e saper individuare i nuovi talenti da inserire nell’organizzazione. Marina Collautti, Head of Employer Branding, Recruiting and Mobility di Generali, descrive il ruolo strategico che i manager delle risorse umane hanno nelle aziende
Pubblicato il 15 Feb 2017
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