“Tutti gli osservatori, nazionali e internazionali, concordano sul fatto che il 2023 sarà un anno di svolta per il Paese. Il fabbisogno di lavoratori, dovuto al turnover degli occupati in uscita dal mondo del lavoro, e il livello di specializzazione professionale richiesto sono alla base delle grandi trasformazioni del mercato del lavoro che ci troveremo ad affrontare”. A pronunciare queste parole Francesco Franco, Presidente FondItalia (Fondo Paritetico lnterprofessionale Nazionale per la Formazione Continua che finanzia progetti e programmi a supporto della formazione dei lavoratori), in occasione della comunicazione di un nuovo round di finanziamenti per la formazione dei lavoratori italiani che raggiunge ora i 7 milioni di euro per il 2023.
Indice degli argomenti
Avviso FEMI 2023.01: più fondi per acquisire competenze
Il sistema Paese ha bisogno di acquisire nuove competenze, soprattutto green e digitali, per la sua crescita economica e diventare sempre più competitivo nei settori produttivi e industriali. Stando ai risultati del report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia” realizzato da Excelsior – Unioncamere, corrisponde a ben 4,5 milioni il numero di lavoratori necessari tra settori privati e pubblici nel quinquennio 2022/2026, con un incremento di oltre un milione rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente. Se a questo dato si aggiunge che un italiano su due ha competenze obsolete e che, dati al 2021, solamente il 25% della forza lavoro dell’intero Paese svolge corsi di formazione continua, si comprende perché gli sforzi dei Fondi interprofessionali si facciano, di anno in anno, sempre più intensi.
Con la pubblicazione dell’Avviso FEMI 2023.01 per il finanziamento di attività di formazione continua a favore di imprese aderenti al Fondo e ai Conti di Rete, FondItalia ha aumentato la dotazione economica iniziale di un milione di euro, passando dai sei milioni stanziati lo scorso anno ai sette milioni di budget per l’anno entrante.
Quattro i differenti assi formativi sui quali si articola il nuovo Avviso 2023.01 che prevede una procedura a sportello:
- Progetti formativi aziendali, in linea con le esigenze espresse da una sola impresa;
- Progetti formativi interaziendali rivolti ad un gruppo di imprese, aggregate secondo una logica di rete;
- Progetti formativi individuali finanziabili mediante voucher, ossia la partecipazione a percorsi a scelta individuale di alta formazione o specialistica, erogata da specifici Enti in linea con le esigenze espresse da una o più imprese;
- FNC (Fondo Nuove Competenze) inserito nel Piano Nazionale Nuove Competenze previsto nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) che prevede accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro destinati a percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori.
All’interno del nuovo Avviso FEMI 2023.01, FondItalia ha ritenuto prioritario intervenire su alcune tematiche, tra cui l’aggiornamento e il mantenimento delle competenze, l’adozione di nuovi modelli di gestione aziendale (risorse umane, qualità, tecniche di produzione) e amministrazione, lo sviluppo delle abilità personali, l’introduzione di elementi di innovazione tecnologica e digitale, l’incremento della conoscenza del contesto lavorativo e delle competenze linguistiche, il supporto all’internazionalizzazione e alla green economy.
“Creare le condizioni perché i lavoratori abbiano accesso a corsi di formazione e aggiornamento di qualità in modo da accompagnarli nello sviluppo di abilità e competenze professionali necessarie per mantenersi concorrenziali sui mercati di riferimento rappresenta di una possibilità aggiuntiva per le imprese”, ha dichiarato Egidio Sangue, Vicepresidente e Direttore di FondItalia.
Sul sito web di Fonditalia le modalità e i termini di presentazione dei Progetti formativi a valere sull’Avviso FEMI.
Nel 2022 progetti di formazione per 16 milioni di euro
Ben 768 progetti di formazione approvati a fronte di oltre 16 milioni di euro spesi in attività formative (due milioni in più rispetto al 2021) a beneficio di quasi 30mila lavoratori (cinquemila in più rispetto al 2021) per un totale di quasi 750mila ore di formazione. Sono questi i numeri con cui FondItalia chiude il 2022. Numeri molto positivi e certamente di buon auspicio per il compito che il fondo si prefigge di perseguire per le grandi e repentine mutazioni dei mercati e dei loro contesti con la giusta competenza e professionalità.
Le tematiche formative con il più alto monte ore di formazione nel 2022 sono state la salute e sicurezza sul lavoro, lo sviluppo delle abilità personali e la gestione aziendale. I lavoratori maggiormente coinvolti in attività formative hanno un’età compresa tra 30-39 anni, seguita dai lavoratori tra i 40 e 49 anni. L’Italia è in linea con le medie europee per percentuale di adulti in età lavorativa solo con il diploma di scuola media superiore (41% secondo Ocse) e le statistiche sull’Avviso FEMI 2022.01 dimostrano come, proprio questo target, è stato il maggiore beneficiario della formazione FondItalia. Laurea e successive specializzazioni non escludono l’accesso alla formazione o all’aggiornamento: infatti il 13% degli iscritti è composto proprio da laureati. Tra le regioni più virtuose in fatto di formazione professionale, troviamo la Lombardia, seguita dalla Puglia ed Emilia-Romagna.