L’innovazione digitale corre e trasforma anche il lavoro, creando alcune delle professioni più richieste e più pagate dalle aziende anche in Italia. In cima a questa ambita classifica di super-professionisti a prova di futuro, nel 2018 ci sono il Chief Digital Officer (CDO, ovvero chi si occupa di tutti gli aspetti del business digitale) il Chief Innovation Officer (CIO, che un tempo era il responsabile IT e aveva competenze molto tecniche, mentre oggi è un manager di progetto che governa le tecnologie e i fornitori) e il Mobile Sales Manager (che è responsabile delle attività di vendita del canale mobile dell’azienda, gestendo il posizionamento dei prodotti/servizi sui motori di ricerca, sui social media in collaborazione con il digital marketing e il category manager). La Retribuzione Lorda Annua (RAL) media è, rispettivamente, di 81, 57 e 51 mila euro annui. Seguono in classifica (ci veda la tabella completa in basso) il Multichannel Sales Manager, il Digital Business Development Manager e l’eCommerce Manager.
L’elenco delle professioni più richieste include dunque figure tradizionali, magari in evoluzione come il responsabile IT o chi si occupa di Commercio Elettronico, e ruoli che solo pochi anni fa non esistevano, o comunque non erano definiti con chiarezza, come l’esperto di multicanalità, il Data Scientist, il Digital Media Planner o il Growth Hacker (figura emergente che ha il compito di sviluppare la crescita di un servizio online agendo in parallelo su diversi canali).
Indice degli argomenti
Le professioni più pagate: RAL media 2018
Sul sito confrontastipendio.it 180 professioni del digitale
La classifica dei lavori digitali superstar nel 2018 è stata stilata dalla società di advisory P4I-Partners4Innovation del gruppo Digital360, che ha elaborato i dati del sito confrontastipendio.it, fornendo così una prima lettura del dinamico mercato del lavoro digitale nel nostro Paese, un segmento in cui la domanda e l’offerta sono ancora distanti, tanto che alcuni esperti sono difficilissimi da trovare e vengono letteralmente rubati dalle aziende in concorrenza fra loro. Di conseguenza, gli stipendi lievitano e si moltiplicano le iniziative di employer branding, con cui le aziende cercano di andare incontro ai gusti e alle simpatie dei talenti che cercano di attirare.
«La diffusione capillare di tecnologie digitali, i modelli di consumo alternativi e le nuove modalità di comunicazione hanno messo in discussione i concetti tradizionali di lavoro, professionalità e competenza – dice Fabio Bocchi, Associate Partner di P4I -. Stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione in cui emergono nuove professioni e “mestieri” fino a pochi anni fa sconosciuti. Per tracciare l’evoluzione del mercato del lavoro abbiamo sviluppato confrontastipendio.it un servizio qualificato in continua evoluzione a disposizione di manager ed imprese, indispensabile per stabilire le politiche retributive delle nuove professioni digitali».
Confrontastipendio.it è un tool gratuito e interattivo nato proprio per portare chiarezza nel mondo del lavoro in Italia, in un periodo in cui la domanda di nuove competenze digitali cresce ogni anno, ed interessa non solo i nuovi ambiti applicativi, ma anche i ruoli ICT più tradizionali.
Chiunque lavori nell’ICT può infatti confrontare il proprio stipendio con la media di mercato e capire se la propria retribuzione è in linea con il mercato: il Data Base contiene circa 180 professioni del digitale.
Il sito è utile anche alle direzioni HR, che stanno sempre più completando gli organigrammi delle aziende italiane con nuovi ruoli: i responsabili delle Risorse Umane possono mettere a confronto la retribuzione dei collaboratori già in organico e di quelli in ingresso con i livelli medi di stipendio per le singole funzioni digitali.
Gli stipendi medi delle professioni più richieste
L’analisi rivela anche che lo stipendio medio di tutte le professioni digitali è di circa 35mila euro: un impiegato guadagna mediamente 29400 euro, un quadro 51800 euro e un dirigente circa 84000 euro. Anche nel mondo digitale permane una significativa differenza di genere, che non si discosta troppo dalla media nazionale: le donne sono ancora troppo poche e guadagnano, a parità di ruolo, mediamente circa il 6% in meno dei colleghi maschi. Inoltre, le aziende grandi pagano meglio: profili simili guadagnano quasi un 10% in più se operano in aziende con oltre 750 milioni di euro di fatturato.
Le professioni digitali profilate sul sito Confrontastipendio.it vengono aggiornate di continuo grazie al confronto con HR manager ed esperti del settore. Le informazioni vengono rielaborate tramite un algoritmo proprietario che incrocia le caratteristiche ricorrenti delle remunerazioni rilevate con i dati indicati dall’utente. Partendo da un campione di circa 5000 dati raccolti, attraverso un’attenta analisi sono stati eliminati quelli ritenuti poco attendibili o con risposte incoerenti e i rimanenti sono stati rielaborati.