HR Management

Comunicazione interna e formazione, l’alba dei video interattivi

Grazie alla diffusione dei grandi schermi e delle Intranet nelle aziende, infotainment e contenuti multimediali stanno prendendo piede come strumenti di condivisione ed engagement. Il caso della milanese Shaa, che tramite accordi internazionali ha portato la sua piattaforma di creazione e gestione dei video nel settore Pharma e nelle scuole tedesche

Pubblicato il 14 Feb 2018

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C’è un modo nuovo di comunicare in azienda, che coniuga la capacità di intrattenere e tenere viva l’attenzione dei social media con l’efficacia delle moderne discipline di apprendimento e condivisione. È il video interattivo che, complice anche la diffusione sempre più capillare delle Intranet e dei grandi display nelle sale riunioni, nella aule dedicate alla formazione e nelle aree ristoro, sta diventando uno strumento strategico per coinvolgere i collaboratori e trasmettere informazioni o addirittura competenze. Non è infatti un caso che colossi dell’elettronica di consumo come Samsung e Sharp stiano investendo risorse notevoli nella creazione di dispositivi, servizi e modelli di business capaci di cavalcare quest’onda: la possibilità di toccare – letteralmente – con mano i contenuti, modificarli e condividerli sui grandi touch screen o sui dispositivi personali, salvando il work in progress e riprendendolo da dove lo si era interrotto a prescindere dal luogo in cui ci si trova, rappresenta davvero un approccio rivoluzionario alla comunicazione interna.

Il principale vantaggio dello strumento sta nel fatto che creatività, user experience e funzionalità sono totalmente personalizzabili a seconda delle esigenze dell’azienda e del tipo di utente a cui sono destinati i contenuti. La profondità ipertestuale del video interattivo è garantita da pannelli, pulsanti, mappe, quiz e slide che adattandosi allo scopo specifico dell’esperienza e dell’utente rendono la fruizione dinamica e coinvolgente.

Una delle declinazioni più riuscite di questo canale interattivo è quella formativa. Con gli interactive educational video è infatti possibile creare percorsi interattivi di e-learning, corsi di formazione e tutorial, aggiungendo molteplici contenuti di approfondimento.

In Italia tra chi si occupa di questi nuovi formati c’è Shaa, tech company milanese guidata da Luca Sepe, che ha creato la Shaa Media Platform, capace di gestire, rendere interattivi e distribuire i contenuti sui siti dei clienti o all’interno delle loro piattaforme monitorando il livello di engagement generato. Grazie alla sua semplicità, le principali funzioni della piattaforma sono normalmente svolte da personale non prettamente tecnico. E per questo scuole ed enti di formazione hanno già scelto gli interactive educational video prodotti con questo strumento, che come detto sta incontrando diversi riscontri favorevoli anche nel mondo del business. Streaming Well, azienda londinese che produce contenuti video per il mondo Pharma, per esempio sfrutta dal 2016 la piattaforma di Shaa in modalità SaaS (Software as a Service) per realizzare video interattivi dedicati ai medici e alle aziende farmaceutiche che li utilizzano come materiale per corsi di aggiornamento o per convegni o ancora per divulgazione esterna.

L’attività internazionale si sviluppa anche in Germania: dopo aver servito il MIB (Master in International Business) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la piattaforma di Video e-Learning interattivi ha varcato le Alpi grazie all’accordo con FWU (Institute for Film and Image in Science and Education), al fine di sperimentare i primi video interattivi nelle scuole tedesche, austriache e svizzere. Fondata nel 1950 come società senza scopo di lucro con i 16 Länder tedeschi (Stati federali) come azionisti, FWU produce filmati didattici, DVD didattici e software di apprendimento. Grazie a questa partnership, solamente nel 2017 sono state 1014 le scuole ad avere utilizzato la piattaforma di Shaa, sfiorando la soglia dei mille video interattivi disponibili in Rete sulla libreria multimediale di FWU–Mediatheck, per un totale di oltre 2 mila contenuti in uso (online e offline) tra Germania, Austria, Svizzera.

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