Cybersecurity

Formazione dei dipendenti in cybersecurity, come e perché strutturare un piano di difesa dalle minacce informatiche



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E-mail ingannevoli, link dannosi, allegati infetti e non solo: sono davvero tante le azioni che involontariamente possono far cadere nella trappola degli attacchi cyber. È sempre più importante sensibilizzare, educare, e preparare le persone a rispondere efficacemente e assumere i comportamenti giusti, sviluppando una cultura della sicurezza condivisa e rendendo l’azienda resiliente

Pubblicato il 28 giu 2024



Formazione cybersecurity

Cresce il numero di attacchi informatici in Italia e nel mondo, con il nostro Paese che nel 2023 ha registrato un’impennata del 40% degli incidenti. A confermarlo sono i dati del Rapporto Clusit 2024, secondo i quali, dal punto di vista quantitativo negli ultimi 5 anni la situazione è nettamente peggiorata, tanto che la media mensile di cyber attack gravi a livello globale è passata da 139 a 232. Non solo la quantità, ma anche la qualità dei crimini informatici è peggiorata sensibilmente nel tempo. Sempre secondo lo studio, infatti, gli attacchi classificati come “critici” o “gravi” registrati lo scorso anno rappresentano oltre l’81% del totale, rispetto al 47% registrato nel 2019. Ed è per questo che diventa centrale oggi per le aziende sviluppare solide strategie di prevenzione e difesa, e tra queste rientra anche la formazione dei dipendenti in cybersecurity.

Perché è importante investire nella formazione in cybersecurity

Basti pensare ai casi di phishing: secondo il “2023 State of the Phish” di Proofpoint nel 2022 nel nostro Paese il 79% delle aziende italiane ha subito almeno un attacco informatico tramite e-mail (e, di queste, il 7% ha riportato perdite finanziarie dirette. Risposte a e-mail ingannevoli, clic su link dannosi, download di allegati infetti, sono davvero tante le azioni anche involontariamente possono far diventare vittime di minacce simili. In questo senso, diffondere awareness contribuisce a proteggere informazioni aziendali e dati sensibili e, al tempo stesso, aiuta a promuovere una cultura della sicurezza tra i dipendenti e difendere la reputazione dell’azienda.

La selezione del corso adatto, l’acquisizione di certificazioni rilevanti e l’impegno in una formazione continua rappresentano importanti tasselli del puzzle, ma è ancora più centrale pianificare un programma di training in cybersecurity che sia strutturato ed efficace e promuova il coinvolgimento di tutti i dipendenti nell’apprendimento delle migliori pratiche di cybersecurity.

Una buona formazione aiuta, infatti, a instaurare una certa familiarità con minacce informatiche e sviluppare strategie efficaci per mitigarle. Inoltre, contribuisce ad aumentare la consapevolezza del rischio cyber tra i dipendenti, promuovendo comportamenti sicuri e responsabili. Del resto, restringere il campo della sicurezza informatica esclusivamente agli esperti IT sarebbe riduttivo; al contrario, è una responsabilità condivisa che può fare davvero la differenza nel rendere l’organizzazione resiliente.

Gli obiettivi della formazione

L’istruzione in cybersecurity ha una duplice funzione: da un lato, permette di rilevare e bloccare gli attacchi informatici in tempo reale; dall’altro, consente di sviluppare competenze strategiche per gestire i possibili scenari di crisi. Ricordiamo che il fattore umano rappresenta spesso il punto debole del sistema: errori involontari o inconsapevoli possono innescare vulnerabilità gravi.

L’obiettivo finale è creare un ambiente lavorativo in cui ogni individuo si senta parte integrante del sistema di difesa dell’azienda, consapevole del suo ruolo all’interno di un ecosistema complesso. In questo contesto, il focus deve essere puntato sullo sviluppo di competenze specifiche che vadano al di là del mero aspetto tecnico e che includa fattori umani e organizzativi.

Ricapitolando, quindi, la formazione in cybersecurity dovrebbe mirare a:

  • Sensibilizzare: aumentare la consapevolezza riguardo le minacce informatiche più comuni e le loro potenziali conseguenze;
  • Educazione: fornire le conoscenze di base sulla sicurezza informatica, comprese le buone pratiche da adottare e le procedure da seguire;
  • Prevenzione: insegnare come evitare gli attacchi attraverso comportamenti sicuri e l’uso corretto degli strumenti tecnologici;
  • Risposta: preparare i dipendenti a reagire in modo efficace in caso di incidenti di sicurezza, minimizzando i danni e facilitando il recupero delle operazioni.

Come organizzare un programma di formazione in cybersecurity: dalla teoria alla pratica

Un buon punto di partenza riguarda sicuramente la mappatura delle competenze esistenti, anche per individuare eventuali lacune da colmare, anche perché, la scelta del corso giusto in cybersecurity dipende da una serie di fattori: il livello di esperienza del partecipante, gli obiettivi professionali, le esigenze dell’azienda. Successivamente, sarà importante definire gli obiettivi specifici del programma e selezionare i contenuti più adeguati. Il tutto dovrebbe essere supportato da un approccio didattico che favorisca l’apprendimento attivo, stimolando la partecipazione e l’interattività.

È per questo importante realizzare programmi formativi che siano coinvolgenti e accessibili, che non si limitino, quindi, a trasmettere competenze tecniche ma che sviluppino anche una consapevolezza critica delle problematiche relative alla sicurezza informatica. In altre parole, a lezioni frontali, webinar, workshop e materiali di lettura per fornire una solida comprensione dei concetti di base della cybersecurity, come la crittografia, l’autenticazione e la sicurezza delle reti è necessario affiancare esercitazioni pratiche, simulazioni di attacchi, test di phishing e l’uso di sandbox per mettere alla prova le conoscenze acquisite in scenari realistici.

Le certificazioni più rilevanti in cybersecurity

Il mercato offre numerose certificazioni in cybersecurity, ognuna delle quali con specifiche aree di focalizzazione e tarate su diversi livelli di competenze. Tra le più riconosciute figurano la Certified Information Systems Security Professional (CISSP), offerta dall'(ISC)²; la Certified Information Security Manager (CISM),rilasciata dall’ISACA; la Certified Ethical Hacker (CEH) dell’EC-Council, pensata per i professionisti della sicurezza che vogliono specializzarsi nell’ethical hacking, ovvero nelle tecniche utilizzate dagli hacker per identificare vulnerabilità nei sistemi informatici, al fine di proteggerli.

Ancora, la CompTIA Security+, una certificazione di livello base offerta da CompTIA che copre concetti come la crittografia, la sicurezza di rete e la gestione dei rischi; la Certified Cloud Security Professional (CCSP), anch’essa rilasciata dall'(ISC)² e che si concentra sulla sicurezza nel Cloud Computing; l’Offensive Security Certified Professional (OSCP) e la Global Information Assurance Certification (GIAC),che comprende certificazioni che coprono diversi aspetti della sicurezza informatica, dalla difesa cibernetica all’analisi forense digitale, rendendole adatte a professionisti con vari interessi e livelli di esperienza.

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