Per il settore dello Human Capital Management (HCM) le opportunità di innovazione tecnologica sono molteplici ed aumenteranno sempre di più nel corso dei prossimi anni. Infatti, secondo una ricerca di Gartner, quello del digitale è un trend in forte crescita: entro il 2025 le grandi organizzazioni dedicheranno il 35% del loro budget all’implementazione di soluzioni innovative proprio in campo HCM. Tra queste innovazioni una delle più interessanti è sicuramente il nudge-tech.
Si tratta di una crasi che identifica l’applicazione della Nudge Theory [1] alla tecnologia digitale, ovvero una architettura delle scelte basata su strumenti digitali e software, il cui scopo è impattare positivamente sugli individui, il team e l’organizzazione nel suo complesso.
Indice degli argomenti
Cosa intendiamo per nudge e nudge-tech
Ma di cosa si tratta esattamente? Iniziamo proprio dalla definizione di nudge, prendendo in prestito le parole di R. Thaler e C. Sustein: «Un nudge è ogni aspetto nell’architettura delle scelte che altera il comportamento delle persone in modo prevedibile senza proibire la scelta di altre azioni».
Come evidenziato dagli autori, si tratta quindi di generare un tipo di cambiamento comportamentale, ovviamente verso la direzione desiderata, mantenendo però inalterata la possibilità di scelta di un individuo. Sebbene si tratti di un’azione persuasiva non è affatto corretto associarvi la connotazione negativa di “manipolazione” in quanto si tratta di “suggerire la scelta migliore” in modo etico e soprattutto generando un cambiamento positivo per la persona.
Adattando invece la Nudge Theory alla dimensione digital e tecnologica possiamo identificare il nudge-tech. Esso indica sempre una forma di architettura delle scelte, la quale però può essere supportata ad esempio da intelligenza artificiale; in questo caso specifico è possibile agire in modo più efficace sulla personalizzazione dell’esperienza. Il fine è anche qui quello di stimolare comportamenti che impattino positivamente sugli individui, il team e l’organizzazione nel suo complesso, senza compromettere la libertà individuale e le possibilità di scelta.
Perché è importante per lo Human Capital Management?
Daniel Kahneman nel suo libro Pensieri Lenti e Veloci[2] individua due sistemi di pensiero: il sistema uno – veloce, automatico e involontario – ed il sistema due – razionale, lento e riflessivo -.
Ad esempio, il sistema uno è quello che ci permette di reagire prontamente ad una situazione improvvisa e richiede minor sforzo cognitivo per essere attivato. Agire su questo sistema permette quindi di promuovere comportamenti desiderati in una logica contestuale, richiedendo minor “impegno cognitivo” alle persone.
Ecco allora che risulta evidente l’efficacia del nudge, soprattutto in situazioni in cui è necessario adeguare velocemente le persone a cambiamenti organizzativi, allineare i team su determinate strategie, migliorare la comunicazione, incentivare prassi e processi di tech adoption, accelerare i processi e ingaggiare le persone.
Tuttavia, come ci ricorda anche l’articolo Nudge that don’t nudge[3] apparso su Nature, ovviamente non bastano solo i nudge per generare efficacemente il cambiamento comportamentale; questi vanno supportati da una analisi del contesto e delle situazioni d’uso, dei bias cognitivi che vengono messi in atto e soprattutto dalla costruzione di abitudini sostenibili nel tempo. Per questo motivo affidarsi ad esempio ad un software di nudge-tech permette di costruire journey e percorsi esperienziali ad hoc per le persone, agendo sulla contestualità on-the-job e magari personalizzandoli grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale.
Come usare il nudge tech nel proprio business
Uno dei più interessanti benefici del nudge-tech è ad esempio associare i principi di behavioral economics con le possibilità di personalizzazione date dell’intelligenza artificiale. Viene quindi generato un importante cambiamento in merito al comportamento umano, a fronte di un basso investimento da parte dell’individuo ed inserendo il processo all’interno di un flusso armonico nella gestione del proprio tempo di lavoro.
La tecnologia diventa quindi un driver essenziale per promuovere piccoli cambiamenti che generano un grande vantaggio per manager, dipendenti e organizzazione. Questi piccoli cambiamenti sono proprio progettati in modo scalabile affinché si raggiunga l’obiettivo prefissato di poter raggiungere e coinvolgere, grazie al digitale, l’intera popolazione o gruppi di essa.
Una delle sfide principali del change nelle organizzazioni è proprio quella di riuscire a mantenere la scalabilità anche in azioni molto mirate e personalizzate. Proprio questa sfida è alla base del valore generato dal nudge-tech, che permette di colmare il gap comportamentale tra il “dove mi trovo oggi” e il “dove idealmente vorrei essere domani”.
Casi d’uso e applicazioni del nudge-tech
Tra i principali casi d’uso e applicazioni del nudge-tech troviamo:
- Agile culture;
- Diversity & Inclusion;
- Leadership;
- Digital dexterity e digital skill;
- Adozione di tools e tecnologie;
- Cultura della cybersicurezza;
- Benessere delle persone e well-being
Per quanto riguarda invece software e piattaforme tra queste c’è la soluzione nudge-tech hi| habit-inspiring platform, selezionata anche da Gartner nella ricerca “Hype Cycle for Human Capital Management Technology 2022”.
Thaler, R.H. & Sunstein, C.R. Nudge: Improving Decisions about Health, Wealth, and Happiness (Yale Univ. Press, 2008)
Kahneman, D. Thinking fast and slow (Penguin Books, 2011)
Nudges that don’t nudge. Nat Hum Behav 4, 121 (2020)