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Sgravio fiscale mamme lavoratrici, come funziona l’esonero contributivo approvato dalla Legge di Bilancio 2025



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Da quest’anno, le donne con almeno due figli potranno beneficiare di uno sconto sui contributi previdenziali IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a loro carico. Ecco cosa sapere

Pubblicato il 17 gen 2025



Sgravio fiscale mamme lavoratrici

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre 2024, la Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207 del 30 dicembre 2024) porta con sé importanti novità per le lavoratrici madri. Tra queste spicca l’esonero contributivo, una misura pensata per sostenere chi concilia lavoro e famiglia.

Esonero contributivo: di cosa si tratta

La legge rende strutturale un aiuto già introdotto nel 2024, ma lo amplia e ne modifica alcune regole. Dal 2025, le lavoratrici madri con almeno due figli potranno beneficiare di uno sconto sui contributi previdenziali (IVS) a loro carico. Questo vale sia per le dipendenti sia per le lavoratrici autonome, includendo anche imprenditrici e titolari di redditi da partecipazione. Sono esclusi, invece, i rapporti di lavoro domestico.

Come funziona lo sgravio fiscale mamme lavoratrici

La durata del beneficio economico per le madri con due o più figli si estende fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. Tuttavia, a partire dal 2027, per le madri con tre o più figli, l’esonero sarà prolungato fino al diciottesimo anno di età del figlio più giovane. Questo sostegno è accessibile alle lavoratrici con un reddito imponibile ai fini previdenziali non superiore a 40mila euro annui, sebbene per le lavoratrici autonome il reddito venga valutato secondo criteri specifici.

È importante notare che il trattamento pensionistico non subisce modifiche: l’aliquota per il calcolo delle pensioni rimane invariata (ovvero 33% per i dipendenti e 22,65% per gli autonomi). Tuttavia, le lavoratrici che hanno già beneficiato di agevolazioni simili previste nel 2024 non possono accedere a questo esonero. Inoltre, il tetto di spesa per finanziare questa misura è fissato a un massimo di 300 milioni di euro all’anno.

Chi può beneficiarne (e chi no)

L’esonero si applica a molte categorie:

  • Dipendenti pubbliche e private, con contratti a tempo indeterminato o determinato;
  • Lavoratrici autonome, incluse imprenditrici;
  • Titolari di redditi da partecipazione.

Restano escluse le lavoratrici domestiche e le mamme che operano con partita IVA in regime forfettario.

Sgravio fiscale mamme lavoratrici: cosa cambia per le aziende e per i dipendenti

Per le lavoratrici, questa misura rappresenta un aiuto concreto nella gestione delle spese familiari. Per le aziende, invece, significa adattare le procedure di elaborazione delle buste paga già da gennaio 2025. Gli uffici del personale dovranno verificare l’età e il numero di figli delle lavoratrici, oltre al rispetto del limite di reddito.

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