Consistenza, passione, innovazione, disponibilità e trasparenza sono i valori che Eolo – l’azienda italiana che si impegna a fornire un accesso a Internet, anche nelle zone più remote del Paese – mette al centro per offrire ai suoi clienti un servizio di qualità. E sono gli stessi concetti che rendono concreta l’attenzione che la realtà ripone nelle sue persone, che oggi sono oltre 600.
Con sede a Busto Arsizio, Eolo da tre anni è riconosciuta come Great Place to Work, dopo aver raggiunto lo status di Società Benefit nel 2021 e ottenuto la certificazione B Corp nel 2022.
«Quanto offerto ai nostri dipendenti in termini di bilanciamento tra vita privata e lavorativa è possibile grazie a un’evoluzione che ci ha portato a costruire processi chiari, in grado di mettere al centro la soddisfazione del cliente e, allo stesso tempo, di organizzare azioni di engagement che hanno alla base il rapporto di fiducia tra le persone per il raggiungimento degli obiettivi aziendali», ha chiarito Ilaria Pasquali, HR Director, che ha anche raccontato le progettualità e le iniziative che rendono Eolo un posto “bello” in cui lavorare.
Who's Who
Ilaria Pasquali
HR Director, Eolo

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Eolo, una cultura aziendale fondata sulle persone
«Il percorso con Great Place to Work, iniziato nel 2022, rappresenta un importante riconoscimento che trova riscontro in diversi ambiti – ha spiegato l’HR Director -. Tra questi, l’identificazione di Eolo come un’azienda che va incontro ai bisogni delle sue persone. Un’attenzione che si manifesta sin dall’accoglienza dei nuovi ingressi in azienda, che permette loro di sentirsi da subito benvenuti e parte dell’organizzazione. Non stupisce quindi che tra le principali aree indagate dalla survey Great Place to Work, i dipendenti premiano in particolar modo la coesione interna – a sottolineare un clima di fiducia e di squadra che li lega all’organizzazione -, la credibilità e il rispetto reciproco. Un esempio concreto del clima positivo che si respira in Eolo emerge dalle valutazioni che i collaboratori danno ai responsabili».
E il percorso di Eolo di vicinanza alle persone si arricchisce nel tempo: con l’obiettivo di spingere sul tema della leadership in azienda, nel corso di quest’ultimo anno è stato inaugurato un percorso mirato di Leadership Academy, per valorizzare e promuovere lo sviluppo dell’autonomia decisionale delle persone e rendere sempre più chiaro il contributo importante che il lavoro di ognuno ha all’interno dell’organizzazione.
A questi risultati si aggiunge un ulteriore riconoscimento: «Lo scorso 20 marzo – racconta la Manager -, siamo stati infatti inseriti nella top 15 di Great Place to Work in Italia nella categoria Large (rappresentante le imprese tra i 500 e i 1.000 dipendenti ndr). Con il quattordicesimo posto Eolo celebra per la sua prima volta questo importante traguardo, arricchito dal fatto che in totale sono rientrate nelle classifiche solo 75 realtà (15 per ognuna delle 5 categorie presentate ndr), rispetto alle oltre 400 partecipanti all’indagine GPTW. Tutto questo ci rende sicuramente orgogliosi, ma contribuisce ad accrescere il senso di grande responsabilità che sentiamo di avere: continuare a costruire un ambiente di lavoro in linea con i nostri valori e la nostra missione, in cui i dipendenti possano riconoscersi, e che metta a disposizione tutti gli strumenti necessari per operare nel migliore dei modi raggiungendo grandi risultati».
Il ruolo che gioca lo Smart Working e i benefici in termini di produttività e benessere dei dipendenti
Per lavorare bene servono infatti gli strumenti giusti che permettano di gestire le attività quotidiane in modo flessibile. E tra questi rientra il Lavoro Agile.
«Lo Smart Working è un valido supporto a disposizione della nostra attività, permette allo stesso tempo di offrire flessibilità e migliorare il bilanciamento tra lavoro e vita privata. Questo, però, non ci impedisce di rendere l’ufficio il vero fulcro della nostra vita lavorativa. Infatti, pur mettendo a disposizione fino a 3 giorni di lavoro da casa ogni settimana, i dipendenti scelgono spesso di non sfruttarli interamente. È per questo che quanto offerto in ufficio assume per noi un grande valore: dalla cura degli spazi e delle strutture, passando per il servizio ristorazione e di navetta che collega la stazione di Busto Arsizio alla nostra sede principale, cerchiamo di mettere tutti i nostri dipendenti nella condizione di lavorare in modo ottimale, partendo proprio dall’ufficio».
Pasquali ha, poi, sottolineato che questo tipo di organizzazione del lavoro è in grado di restituire elevati livelli di soddisfazione dei dipendenti e dei manager, oltre che un basso turnover: «Crediamo che questi temi costituiscano un’importante risposta anche in termini di produttività. I risultati e i progetti, anche i più sfidanti, sono gestiti in modo efficace anche grazie a questo bilanciamento che permette alle persone di sentirsi autonome e responsabili nel raggiungimento degli obiettivi».
Le politiche a supporto della genitorialità
Lo Smart Working ha poi un altro risvolto: supporta, infatti, anche le politiche genitoriali in Eolo. «Riteniamo che queste iniziative contribuiscano a creare un ambiente di lavoro favorevole a chi ha dei figli da seguire. Indubbiamente, poi, il work-life balance è una risorsa preziosa ancor di più per i neo-genitori, ecco perché abbiamo previsto delle policy per agevolare questo momento importante e delicato della vita: ad esempio, le neomamme possono usufruire di uno Smart Working più esteso a partire dalla gravidanza e anche i papà possono fare “total smart” fino al compimento del primo anno di vita del figlio/a nel caso in cui utilizzino i permessi di allattamento al posto della madre. Inoltre, abbiamo deciso di portare il congedo di paternità a un mese (rispetto ai 10 giorni lavorativi concessi per legge ndr) convinti che sia un altro importante passo nella direzione di favorire la genitorialità».
Eolo e una strategia HR che guarda anche al territorio
Degli oltre 600 dipendenti di Eolo, quasi uno su tre viene dalla città metropolitana di Milano, «ma in generale restiamo attrattivi rispetto a diversi capoluoghi di provincia», ha dichiarato l’HR Director.
«Siamo convinti che questo risultato si allinei alla missione dell’azienda: erogando connettività a banda larga e ultralarga al di fuori dei principali centri urbani, ci preoccupiamo di fornire uno strumento abilitante lo sviluppo economico e sociale dei paesi. In questo modo, cerchiamo di restituire valore al territorio, anche a quello posto al di fuori dei centri meglio serviti in Italia, ma che custodisce un patrimonio economico e sociale altrettanto prezioso».
Guardando alla forza attrattiva di Eolo sul mercato del lavoro, Pasquali ha spiegato che bisogna necessariamente tenere in considerazione le competenze tecniche alla base dell’azienda. «Nel nostro Paese, Eolo è l’unica realtà del settore che riesce a maneggiare le onde millimetriche per portare connettività a banda ultralarga con tecnologia FWA (fixed wireless access ndr), complementare alla fibra. È quindi importante, per noi, l’attrattività che esercitiamo verso tutti quei profili tecnici che riconoscono tale elemento a prescindere che si trovino in un territorio limitrofo al nostro o meno».
Per Eolo, il concetto di restituzione di valore al territorio assume una connotazione più ampia: «Cerchiamo di affrontare questo aspetto con un approccio ampio, che guarda a un ecosistema di attività produttive, di formazione e alla comunità in generale. Per questo mettiamo in campo una serie di iniziative in linea con questo spirito. Collaboriamo da anni con la cooperativa Bee4, che lavora con persone attualmente nelle case di reclusione di Bollate e di Vigevano. Nel corso dell’anno, toccheremo quota 47 collaboratori all’interno di queste strutture, fornendo loro formazione e un impiego con mansioni di valore per l’azienda, ma allo stesso tempo ricevendo un ritorno prezioso in termini lavorativi, con importanti riscontri da parte dei clienti raggiunti dalla loro attività».
In questo quadro si inseriscono diversi progetti sul territorio che coinvolgono scuole ed enti di formazione, tra cui l’attivazione di oltre 100 alternanze scuola-lavoro l’anno. Inoltre, l’azienda porta avanti un progetto chiamato “Isole Formative”, mirato all’inclusione di persone con disabilità che vengono formate con competenze spendibili sul mercato del lavoro. «Confidiamo che anche questa strategia, che mette al centro il territorio e il suo valore, costituisca un elemento di attrattività e una fonte di motivazione per il lavoro in azienda» ha concluso Pasquali.