Ricerche e studi
Lavoro precario: perché è un danno per persone e aziende
Secondo uno studio pubblicato su Harvard Business Review esiste una correlazione forte tra la precarietà percepita, i comportamenti e il benessere. Il rischio nel medio-lungo periodo è avere lavoratori demotivati e stressati, meno inclini a seguire le regole e poco focalizzati
- Il numero di lavoratori precari in Italia ha superato stabilmente i 3 milioni. Uno studio del NIOSH ha rilevato che i lavoratori in situazioni di alta precarietà sono più soggetti a stress lavorativo, malattie e limitazioni dell’attività.
- Altri studi evidenziano che fare affidamento su ruoli precari porta a lavoratori demotivati e stressati, con un impatto negativo sia per i dipendenti che per le aziende.
- La motivazione derivante dall’insicurezza lavorativa tende a diminuire nel tempo, causando stress e sindrome di burnout. I lavoratori precari possono avere difficoltà a seguire le regole e a focalizzarsi su compiti importanti, talvolta sabotando i colleghi per apparire migliori, il che danneggia ulteriormente la produttività e il clima aziendale.
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