INTERVISTA

Leasys: ascolto, coinvolgimento, formazione per una crescita all’insegna dell’innovazione



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Sinergie, competenze, motivazione e sviluppo delle persone sono i pilastri su cui il Gruppo, nato da una joint venture tra Stellantis e Crédit Agricole Personal Finance & Mobility e che offre oggi prodotti e servizi di noleggio e mobilità, ha costruito la sua People Strategy. A raccontarlo è il Chief Human Resources Officer, Patrizio Scifo

Pubblicato il 21 giu 2024



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Henry Ford diceva ‘mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme un progresso e lavorare insieme un successo’. Questo pensiero rispecchia la storia recente di Leasys, come ci ha raccontato Patrizio Scifo, Chief Human Resources Officer del Gruppo nato da una joint venture paritetica tra Stellantis e Crédit Agricole Personal Finance & Mobility, oggi presente in undici mercati con un’offerta completa di prodotti e servizi di noleggio e mobilità.

Who's Who

Patrizio Scifo

Chief Human Resources Officer di Leasys

Patrizio Scifo

Sinergie, competenze, motivazione, sviluppo delle persone: i pilastri della strategia HR di Leasys

«Per noi ‘mettersi insieme’ è stato davvero un inizio – ha ribadito il manager -. Leasys ha avuto origine, ad aprile 2023, dal consolidamento fra Free2move Lease, il player di noleggio a lungo termine dell’ex gruppo PSA, e Leasys».

Questa operazione ha dato vita a uno dei più grandi competitor nell’arena del noleggio a lungo termine: con la fusione ha raggiunto la quota di 870mila veicoli in flotta (l’obiettivo è arrivare entro il 2026 a un milione, ndr) e superato i 100mila clienti, con una presenza in 11 paesi e oltre 1300 dipendenti.

«’Rimanere insieme è un progresso’: questo aspetto nel nostro caso ci ha portati a rivedere l’organizzazione sia dell’headquarter sia dei diversi paesi, cercando di mettere nel posto giusto le persone giuste, bilanciando anche le risorse provenienti da entrambe le società perché non ci fosse una cannibalizzazione tra l’una e l’altra. Abbiamo lavorato per mettere a fattor comune le storie e le carriere professionali e per condividere le best practice. Si è trattato di un passaggio delicato e abbiamo puntato soprattutto sulle persone che avevano la luce dell’ottimismo e dell’engagement negli occhi».

Infine, Scifo ha ribadito che per far sì che il ‘lavorare insieme’ diventi un successo è necessario puntare sul capitale umano: svilupparlo diventa una caratteristica distintiva per creare poi vantaggio competitivo a lungo termine.

Engagement, attraction e retention: a vincere è l’ascolto

«Per noi la sfida più grande è poter contare sulle nostre persone, che devono essere ingaggiate e condividere i valori del Gruppo – ha raccontato Scifo -. Non a caso  uno dei nostri valori costitutivi è “human centric”,  declinato come “un’azienda fatta di persone che agiscono per le persone”. Adottiamo un approccio a tutto tondo: sviluppiamo strategie per trattenere i talenti e attrarne di nuovi, garantendo a ciascuno l’opportunità di crescere.

Crediamo fermamente che la diversità di età non debba essere vista come un tabù, ma come un’opportunità – continua Scifo-. In particolare, dedichiamo attenzione alla fascia di età superiore ai 50 anni, che rappresenta circa il 24% della nostra forza lavoro.  Tutto ruota intorno alla nostra capacità di valorizzare le persone e noi lo facciamo puntando sull’ascolto attivo e continuo. È così che si crea un ambiente di lavoro più attento anche alle esigenze delle risorse e si rispettano il bilanciamento fra vita privata e vita lavorativa promuovendo allo stesso tempo il gender equity».

Ascolto e dialogo attivo, quindi, a tutti i livelli, «fra dipendenti, fra dipendente e middle management, fra middle management e top management, per individuare i bisogni delle persone e raggiungere anche un vantaggio in termini di efficacia, produttività e riduzione del turnover».

Si tratta di un percorso che si avvale anche di una people survey, che quest’anno ha registrato una risposta media dell’85% tra i vari paesi, e della messa a terra di una serie di iniziative che prendono spunto da quanto emerso: «Abbiamo affidato a un gruppo di ambassador il compito di dialogare con gli altri dipendenti per individuare quali azioni intraprendere e dare così una risposta concreta a quello che ci hanno detto le persone».

Coinvolgere le persone vuol dire condividere la mission

Per ingaggiare, motivare e condividere la propria mission il Gruppo cerca di coinvolgere i dipendenti, con il supporto concreto anche del management, chiamato a trasferire l’identità culturale dell’azienda, veicolare i messaggi giusti, ascoltando e creando un senso di appartenenza, di orientamento al risultato e attenzione al cliente. E lo fa partendo dai valori fondanti come quello di “essere pionieri della mobilità”.

«L’innovazione è parte integrante del nostro DNA, ed è giusto che tutte le nostre persone possano contribuire al processo di evoluzione del gruppo con le loro idee, suggerimenti e con il dialogo».

È quello che è successo con l’iniziativa IDE@SYS, lanciata ad inizio 2024, per raccogliere le proposte dei dipendenti su come migliorare e sviluppare i processi e i sistemi, lanciare nuove iniziative per il marketing, ecc: «In poche settimane sono arrivate 70 idee da tutti i paesi e un comitato ad hoc deciderà quali andranno in produzione e con quale priorità».

E sempre con la volontà di condividere, rendere partecipi e stimolare sull’innovazione i dipendenti, è stato creato un Innovation Team, composto da persone che provengono da tutte le funzioni aziendali, che ha il compito di mettere sotto stress i processi, capire dove intervenire e cercare di renderli più performanti.

“L’AI va conosciuta e utilizzata per affrontare il prossimo futuro”

Coerente con quanto detto, Leasys sta monitorando, studiando e approfondendo il tema dell’Intelligenza Artificiale. E questo riguarda anche la funzione HR che da mesi partecipa a dei workshop che affiancano approfondimenti teorici e applicazioni pratiche, come la scrittura delle comunicazioni verso i dipendenti, la definizione delle job description e lo screening dei CV. «Per esempio, abbiamo interrogato l’AI chiedendole se tra un set di CV scartati ce n’era qualcuno che invece fosse in linea con le skill di cui avevamo bisogno. In pochissimo tempo ne ha recuperati alcuni facilitando il nostro lavoro», ha raccontato il Manager.

Inoltre, il team di Scifo sta utilizzando un assistente di GenAI per preparare presentazioni, redigere le minute delle riunioni, confrontare la validità dei percorsi di coaching o di mentoring. «È sbagliato vedere l’AI come un nemico da combattere, è qualcosa che va conosciuto e utilizzato per lavorare meglio nel prossimo futuro».

Leasys: formazione teorica e “rotazione” per far crescere le persone

La formazione continua è uno dei capisaldi del Gruppo, sia per valorizzare le persone sia per rispondere a un’esigenza specifica di Leasys che, come ha ribadito Scifo, «è una società a metà fra il finanziario e l’automotive, in linea con le anime dei due azionisti (Crédit Agricole Personal Finance & Mobility e Stellantis). Per essere sempre pronti, i dipendenti devono conoscere il business e le diverse tecnologie che caratterizzano i veicoli – da quelli a combustione a quelli ibridi, fino a quelli completamente elettrici -, essere capaci di dialogare con varie tipologie di interlocutori, e saper parlare di valore residuo, di spread, di tassi di interesse, di credito e di assicurazioni».

Non stupisce quindi che il training in Leasys spazi da quello obbligatorio a quello tecnico, andando a toccare anche temi di frontiera come i robot, l’Intelligenza Artificiale e tutta l’area ‘green’.

«Il tutto viene gestito attraverso un portale che consente ai dipendenti di avere il quadro complessivo dei corsi e di accedere 24 ore su 24 , 7 giorni su 7, per dare a ciascuno la possibilità di scegliere autonomamente il momento in cui seguirli. Avere una piattaforma unica è, chiaramente, anche un vantaggio per l’HR che può gestire in modo efficace gli inviti, verificare la percentuale di partecipazione, ecc..».

E rispetto alla formazione Leasys si pone l’obiettivo di mantenere l’offerta sempre aggiornata e anche calata sulle specifiche country, cogliendo da una parte le esigenze delle persone e dall’altra le necessità di adeguamento delle competenze, che ad esempio possono essere richieste da nuove normative che entrano in vigore a livello locale. Di fronte a bisogni puntuali vengono quindi definiti dei percorsi tailor-made, che in casi molto specifici, come quello del whistleblowing, sono gestiti e monitorati non direttamente dall’HR, ma dall’area di business che ne ha diretta responsabilità in azienda.

Accanto a questo filone, ce n’è un altro che contraddistingue Leasys, ed è quello che prevede la possibilità di ruotare tra funzioni, ricoprire ruoli diversi nella stessa funzione e fare esperienze nei vari paesi. «Secondo noi questa è una strategia vincente per potenziare i nostri dipendenti, far crescere la loro professionalità, imparando a conoscere più processi e a utilizzare più sistemi aziendali, e trattenere i talenti. E poi c’è l’altro risvolto della medaglia, se non facessimo così il rischio sarebbe di avere tanti specialisti, e di creare zone di comfort e di abitudinarietà che poco si conciliano con l’idea di innovazione e trasformazione che caratterizza il Gruppo».

Non solo engagement, ma anche benessere

«Quando si parla di benessere dei dipendenti si devono prendere in considerazione le diverse sfaccettature – ha ricordato Scifo -, e considerare quindi anche gli aspetti psicofisici, la salubrità degli ambienti di lavoro, il tema della flessibilità e l’equilibrio vita privata e professionale».

In linea con questa filosofia , Leasys ha adottato una politica di Smart Working che dà alle persone la possibilità di lavorare da remoto due giorni a settimana: «La nostra scelta è stata dettata dalla volontà di permettere ai dipendenti di organizzare il loro tempo, e al contempo di salvaguardare il concetto di lavoro in team e l’appartenenza aziendale. Inoltre, stiamo lavorando per uniformare alcune policy tra i vari paesi, ad esempio per quanto riguarda la telecamera accesa durante i meeting e la durata delle riunioni».

Inoltre, tra le tante iniziative in questo ambito, spicca anche la possibilità di seguire dei percorsi di counseling: «È un modo per trasferire la nostra vicinanza al dipendente, e si tratta di un sostegno più immediato di altri, che tocca un ampio spettro di aspetti, dalla difficoltà di saper dialogare in modo adeguato col proprio capo al non riuscire a superare qualche contrasto con i colleghi», conclude il Manager.

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