La logica del gioco e del divertimento è talmente importante nella nostra vita che sta invadendo anche altri campi, un tempo seriosi: anche il business. Sto parlando di gamification (eviterei di usare la terrificante versione italiana “ludicizzazione”). Per gamification si intende l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di “game design” in contesti, appunto, esterni ai giochi. Tutti l’abbiamo sperimentato, per esempio quando facciamo la raccolta punti del supermercato o le MilleMiglia, quando facciamo sport con FitBit, quando ci decurtano i punti della patente o quando partecipiamo a un concorso a premi per vincere la Green Card. Insomma: si tratta dell’uso di meccaniche di gioco per rendere più piacevole, ed efficace, svolgere compiti noiosi. Come gestire il proprio profilo LinkedIn.
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Gli obiettivi di LinkedIn
LinkedIn ha l’esigenza di farci completare i nostri profili. Per due ragioni. Primo: se siamo soddisfatti di come funziona lo strumento, lo useremo sempre di più e inviteremo anche altri utenti a unirsi. Secondo, e questo è il motivo più importante: più dati inseriamo, più informazioni LinkedIn può vendere a recruiter e a chi pianifica campagne marketing. Il mantra è sempre lo stesso: se un servizio è gratis, il prodotto sei tu.
Rendere un profilo efficace: ecco perchè LinkedIn usa la gamification
LinkedIn usa proprio la gamification per convincerci a completare il nostro profilo. Quando ti iscrivi e inserisci le prime informazioni su di te, una barra indica proprio l’efficacia del profilo. In seguito puoi trovare questa informazione nella dashboard del tuo profilo. Nel mio caso l’efficacia del profilo, come vedi in alto a destra, è massima:
I benefici per gli utenti
Come fa LinkedIn a convincerci a badare a questo parametro? Lo motiva così: “Gli utenti con un profilo completo aumentano di 40 volte la probabilità di trovare nuove opportunità grazie a LinkedIn”. L’idea di raggiungere facilmente un livello più alto è irresistibile. I benefici ci sono: un profilo completo attira più attenzione, anche perché ha una priorità più alta nelle ricerche (e aiuta a fare personal branding).
LinkedIn e la gamification: gioco e interazioni
LinkedIn non si limita a questo. La gamification viene usata anche nelle conferme di competenza, gli endorsement delle skill. Come hai visto, quando crei il tuo profilo, puoi aggiungere un massimo di 50 competenze. Quando un altro utente visita il tuo profilo può confermarle, e la sua immagine profilo sarà mostrata al fianco della tua competenza. Le conferme si sommano e il conteggio viene mostrato a tutti. Secondo LinkedIn “chi usa la sezione delle competenze e conferme fa aumentare di 13 volte le visite al suo profilo”.
Le statistiche divertenti
Anche l’uso che LinkedIn fa delle statistiche sa di gamification. Sapere che tante persone hanno visitato il tuo profilo, e che magari questo numero è in crescita, dà un grande senso di soddisfazione. A volte LinkedIn ricorda anche in mail le tue conquiste: quanto sei popolare, quanto sei vincente!
Il social selling index
L’ultimo meccanismo di gamification, non certo per importanza, è il social selling index. Durante i miei corsi sull’uso strategico di LinkedIn chiedo ai partecipanti di calcolarlo. Si scatena la bagarre: confronti, sfide, prese in giro e così via. A che cosa serve questo indice? Quantifica la tua attività su LinkedIn. Quanto sei in grado di fare social selling? Quanto è efficace il tuo personal branding, quanto il tuo networking, quanto il tuo content marketing? Tutto questo non solo è espresso con un valore in centesimi (il social selling index, appunto) ma vi si trova anche una classifica che esprime la tua posizione all’interno del tuo settore e della rete. Tra l’altro LinkedIn ti permette anche di vantarti del tuo SSI con un tasto di condivisione e un messaggio preimpostato che recita: “Il mio Social Selling Index su LinkedIn è 83. Scopri il tuo punteggio! #GetYourSSI”.