- Il gender gap è ancora una questione irrisolta, ma studi come quello di McKinsey dimostrano che le aziende con una maggiore rappresentanza femminile, specialmente a livello di top management, tendono a ottenere risultati finanziari migliori.
- In Italia è stato introdotto il “Sistema di certificazione della parità di genere” UNI Pdr 125:2022, che fa parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questa certificazione, disciplinata dalle leggi n. 162/2021 e n. 234/2021, mira a ridurre il divario di genere attraverso specifici KPI in sei aree critiche, come cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita, equità remunerativa, e tutela della genitorialità.
- La direttiva 2023/70 impone alle imprese europee di garantire la trasparenza retributiva e di divulgare informazioni sui livelli salariali per facilitare il confronto e la denuncia delle disparità. Gli Stati membri devono adeguarsi entro il 7 giugno 2026. Tra le misure previste, vi è il divieto del segreto salariale e l’obbligo di trasparenza retributiva prima dell’assunzione, con l’obiettivo di colmare il gender pay gap.
GUIDE E HOW-TO
Parità di genere in azienda: cos’è, le certificazioni e la normativa che la tutela
A che punto siamo in termini di gender equality sul lavoro? Alcuni studi dimostrano che per colmare il gap c’è ancora molta strada da fare, ma gli esempi positivi ci sono e dimostrano che un impegno in questi termini non solo è doveroso, ma anche una leva di business sostenibile
Giornalista professionista
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