In un mondo sempre più digitale parlare di grafologia potrebbe sembrare quasi anacronistico, ma nella realtà è oggi uno dei tanti strumenti che si possono utilizzare a supporto della strategia HR.
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Cos’è la grafologia
Partendo dalla sua definizione, la grafologia è una tecnica che consiste nell’analisi della scrittura manuale, individuale e indistinguibile, per definire il profilo psicoattitudinale innato, ma anche una mappa personalizzata della persona che, in questo modo, può diventare più consapevole dei propri talenti e delle proprie attitudini. Uno strumento, quindi, che consente di comprendere meglio sé stessi ma anche gli altri.
Proprio per questo, la grafologia sta prendendo piede anche all’interno delle aziende come supporto ai dipartimenti delle risorse umane, sia nella selezione di nuove figure professionali sia per la riorganizzazione interna che, molto spesso, la trasformazione digitale e la situazione di incertezza stanno imponendo alle imprese per raggiungere gli obiettivi di business e rimanere competitive.
Valutare la personalità dei dipendenti e le principali caratteristiche
La grafologia può essere inoltre utilizzata per valutare la personalità dei dipendenti, individuandone i punti di forza e di debolezza e creare un percorso di sviluppo personalizzato (attraverso corsi di formazione ad hoc) che li aiuti a migliorare le loro competenze, scegliendo la strada professionale che meglio si addice al loro temperamento, e a raggiungere i loro obiettivi.
Al di là di quanto viene descritto in un curriculum o da quanto emerge da un colloquio, la grafologia è in grado di risaltare alcune caratteristiche come l’affidabilità, l’onestà, l’etica lavorativa, la reattività, il tipo di intelligenza, ma anche le doti di leadership, capacità di resilienza, problem solving e lavoro in team: elementi molto utili per conoscere il vero potenziale dei professionisti.
La conoscenza della personalità, poi, facilita il dirimere delle divergenze e la creazione di gruppi di lavoro performanti.
La percezione della grafologia, oggi
La percezione delle aziende nei confronti della grafologia varia notevolmente. Alcune aziende vedono questa pratica come risposta per comprendere meglio i dipendenti e migliorare la loro produttività, mentre altre sono ancora molto scettiche, considerandola poco scientifica e affidabile.
Tuttavia, sempre più organizzazioni ne stanno riconoscendo i benefici e la stanno utilizzando come strumento complementare per la selezione e la valutazione del personale, la gestione del cambiamento organizzativo, la prevenzione del burnout e la promozione del benessere dei dipendenti.
Nonostante ciò, è importante sottolineare che la grafologia non deve essere utilizzata come unica metodologia di valutazione del personale, ma deve essere integrata con altre tecniche di selezione e valutazione, come l’analisi dei curriculum, i colloqui individuali e i test psicologici standardizzati.
Il profilo psico attitudinale innato che deriva da questa analisi risalta il temperamento, le forze motivazionali, le dinamiche personali i talenti e le attitudini, ma anche le paure e le incertezze del candidato.
Tra le analisi che ritengo particolarmente utili e fondamentali allo scopo di trovare il candidato che realmente corrisponde al ruolo, c’è il Match tra il Job Profile, ossia il profilo ideale del candidato definito dal management ed il profilo psico attitudinale dell’aspirante dipendente. Il Job profile seleziona le skills necessarie richieste dal contesto lavorativo
Ai fini della costituzione dei team di lavoro, poi, è necessaria la Valutazione di Relationship tra due o più soggetti dove l’interazione tra le personalità serve a creare proficue sinergie creative o compensative, ma anche ad evitare situazioni conflittuali. Inoltre, è possibile privilegiare gli aspetti intellettivi rispetto a quelli relazionali, e viceversa, a seconda della mansione e dei progetti dell’azienda.
I campi di utilizzo della grafologia in azienda
Sono svariati gli ambiti per cui la grafologia può essere un valido supporto. Di seguito ecco i principali campi di utilizzo:
- selezione del personale;
- definizione, implementazione e sviluppo organizzativo, inserendo le risorse nel ruolo più adeguato;
- valutazione e valorizzazione del potenziale (individuale e di gruppo);
- strutturazione di piani di crescita e carriera a supporto dei manager, anche per le riorganizzazioni aziendali;
- analisi del sentiment aziendale, ovvero la percezione che i dipendenti hanno nei confronti del proprio luogo di lavoro.
Dare il giusto valore alle persone e credere nelle risorse inserendole nei ruoli e negli ambiti dove possono dare il meglio di sé è fondamentale per creare un buon clima lavorativo e team di lavoro vincenti e per attrarre nuovi talenti e ridurre il turn over.
Per questo è importante continuare a sensibilizzare le aziende sull’importanza di questa pratica che deve coinvolgere tutte le funzioni aziendali, dai reparti produttivi a quelli direzionali, senza che nessuno venga escluso, dando vita così a una percezione concreta di una soddisfazione condivisa nel raggiungimento di un obiettivo comune.
Questo si traduce in risorse motivate e con una più alta autostima e fiducia in sé stesse e nelle proprie possibilità, capaci di essere flessibili e di proporsi anche per nuovi ruoli. La scoperta dei propri difetti, inoltre, aiuta ad accettare le diversità degli altri e, di conseguenza, consente di modificare il modo di interagire, comunicare e rapportarsi tra colleghi e superiori, creando un clima di maggiore empatia, collaborazione e concentrazione.
