‘Hive – il futuro al lavoro’ è il progetto Smart Place di Intesa Sanpaolo, che si inserisce in un più ampio disegno su cui Intesa Sanpaolo sta investendo da qualche anno: lo Smart Working. A lavorare oggi in modalità smart sono infatti circa 8mila persone. Il programma del gruppo bancario per i prossimi quattro anni è ambizioso: l’obiettivo è infatti estendere la possibilità di lavorare in modo flessibile a distanza ad altre 16mila persone, raggiungendo così un totale di 24mila lavoratori smart. «Tutto questo richiede però una progettualità che accompagni il processo: non si tratta solo di consentire alle persone di lavorare da casa o in altri ambienti, venendo incontro alle esigenze specifiche del singolo individuo», ha sottolineato Roberto Battaglia, Head of HR Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, che abbiamo intervistato in occasione della prima edizione di “Copernico SmartPlaces Awards”. «Dal nostro punto di vista questo è un grande progetto di Welfare. C’è la necessità di immaginare in modo diverso anche una parte del lavoro che facciamo: questo significa lavorare sugli spazi ottimizzandoli, lavorare meglio con le tecnologie, ma soprattutto lavorare con le persone come veri co-designer nel ridisegnare anche i processi di lavoro e i comportamenti che questo modo di lavorare richiede».
E “Hive – Il futuro al lavoro” è una declinazione di questo nuovo modo di interpretare il lavoro, una personale rivisitazione dello Smart Place di Intesa Sanpaolo. Il progetto, partito due anni fa, ha previsto il rinnovo dell’ufficio al quarto piano dello stabile storico di inizio ‘900 di Piazza della Scala a Milano, sede della Direzione Global Transaction Banking. Come racconta Battaglia: «In questo spazio 120 persone hanno provato a pensare come poter utilizzare i 70 posti a disposizione. Ci si è riusciti grazie a diverse componenti: da un lato la capacità delle persone di gestire i vincoli e farli diventare un’opportunità, dall’altro la grande competenza dei nostri tecnici che lavorano nel settore real estate e in quello tecnologico, che hanno immaginato gli spazi condividendo le idee con gli “abitanti” del posto che con loro sono diventati dei designer».
Il progetto Smart Place di Intesa Sanpaolo è quindi una realtà: «Le persone non sono solo orgogliose e consapevoli del lavoro che hanno fatto, ma sanno che stanno scrivendo insieme a noi un nuovo capitolo del lavoro della nostra azienda che ci accompagnerà nei prossimi anni», conclude Battaglia.
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