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Rinnovo Contratto Statali: aumenti in arrivo e settimana corta per i dipendenti pubblici



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165 euro in più in media al mese, 4 days week su base volontaria, Smart Working ampliato con riconoscimento del buono pasto e iniziative per chi si avvicina alla pensione. Tutte le misure previste nella bozza del nuovo contratto delle Funzioni centrali

Pubblicato il 8 nov 2024



Rinnovo contratto dipendenti statali

La recente ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2022-2024 per il comparto Funzioni centrali (solo gli enti centrali, come i ministeri, non quelli locali, come i comuni, per intenderci) che interessa oltre 193mila dipendenti statali di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici come INPS e INAIL, introduce significative novità sia sul fronte economico sia organizzativo. L’accordo, sottoscritto dall’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e firmato da Confsal-Unsa Cisl, Flp e Confintesa (Cgil, Uil e Usb non hanno sottoscritto l’intesa preliminare) in particolare prevede interventi sui salari, sulla settimana corta, sullo Smart Working e sull’Age Management. Vediamoli in dettaglio.

Nel rinnovo contratti statali gli aumenti salariali in media sono di 165 euro al mese

Il nuovo accordo prevede un incremento retributivo medio di 165 euro al mese per 13 mensilità, con aumenti che variano in base all’inquadramento del personale. Nello specifico, gli operatori riceveranno un aumento mensile lordo medio di 121,40 euro, gli assistenti di 127,70 euro, i funzionari di 155,10 euro, mentre per le elevate professionalità l’aumento arriva fino a 193,90 euro.

La maggior parte delle risorse stanziate dal governo per il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali è stata destinata all’aumento tabellare, mentre al salario accessorio sarà destinato un ulteriore stanziamento dello 0,22% del monte salari, come deciso con la manovra attualmente in discussione alla Camera. Questa somma aggiuntiva porta gli aumenti per il triennio 2022-2024 al 6%.

Più flessibilità con la settimana corta

Una novità di grande rilievo riguarda l’introduzione, in via sperimentale e su base volontaria, della settimana lavorativa di quattro giorni a parità di stipendio e orario di lavoro. L’accordo prevede di mantenere inalterato l’orario ordinario di lavoro di 36 ore settimanali, portando la giornata lavorativa a nove ore più la pausa pranzo. Inoltre, deve essere garantito il livello di servizi resi all’utenza, lasciando quindi fuori chi ha rapporti diretti con il pubblico, come gli operatori di sportello.

Quella della settimana corta – che ricordiamo dovrà essere contrattata singolarmente da ogni amministrazione – è una misura fortemente voluta da alcuni sindacati, tra cui Confsal-UNSA per dare più flessibilità lavorativa nel settore pubblico, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei dipendenti, offrendo loro la possibilità di conciliare di più vita privata e professionale.

Smart Working e buoni pasto: nuove opportunità per i dipendenti pubblici

Il rinnovo del contratto dei dipendenti statali introduce significative novità in materia di lavoro agile e benefici correlati, per avvicinarsi alle rinnovate esigenze lavorative anche di chi lavora nel pubblico. Una delle innovazioni più rilevanti riguarda l’estensione delle possibilità di Smart Working, superando il vincolo della presenza fisica prevalente in ufficio: in pratica viene meno la preponderanza delle ore in presenza, con la possibilità in determinati casi che il lavoro da casa superi il 50% del tempo d’impiego. Questa flessibilità viene particolarmente incoraggiata per i neo-assunti e per i dipendenti con esigenze specifiche, come coloro che assistono familiari con disabilità o genitori con bambini piccoli.

In particolare, per queste categorie, nella bozza è prevista la possibilità di aumentare il numero di giorni di lavoro agile rispetto a quanto stabilito per il resto del personale. L’adesione al lavoro agile rimane comunque volontaria e consensuale, ed è aperta a tutti i lavoratori, sia a tempo pieno sia parziale, con contratti a tempo indeterminato o determinato. In particolare spetta alle amministrazioni individuare le attività che possono essere svolte in modalità agile, escludendo i lavori in turno e quelli che richiedono l’uso costante di strumentazioni non remotizzabili.

È prevista, inoltre, l’erogazione dei buoni pasto anche nelle giornate in Smart Working. Il contratto stabilisce che, a tal fine, le ore di lavoro convenzionali della giornata in modalità agile devono essere equivalenti alle ore di lavoro ordinarie che il dipendente avrebbe svolto in presenza. Questa disposizione uniforma una pratica che finora era stata applicata in modo disomogeneo tra le varie amministrazioni, con alcune che già riconoscevano il buono pasto per lo Smart Working (come la Presidenza del Consiglio) e altre che non lo facevano.

L’introduzione di queste misure riflette un’evoluzione nella concezione del lavoro nel settore pubblico, riconoscendo l’importanza di modalità lavorative più flessibili e adattabili alle esigenze individuali dei dipendenti. Allo stesso tempo, l’estensione del buono pasto al lavoro agile rappresenta un importante riconoscimento del valore e dell’equiparazione di questa modalità lavorativa rispetto al lavoro in presenza. Queste innovazioni non solo migliorano le condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici, ma possono anche contribuire a incrementare l’efficienza e l’attrattività del settore pubblico come datore di lavoro.

Age management e passaggi di area: strategie per il ricambio generazionale col rinnovo del contratto dei dipendenti statali

Altro punto saliente del rinnovo del contratto dipendenti statali è la gestione dell’età lavorativa e la progressione di carriera, con l’obiettivo di facilitare il ricambio generazionale e valorizzare l’esperienza dei dipendenti più anziani. L’age management, concetto chiave inserito nel contratto, prevede una serie di strumenti volti per supportare chi si avvicina alla pensione e, contemporaneamente, favorire l’ingresso e la crescita professionale dei più giovani.

Tra le misure previste spicca la promozione di modalità di lavoro a distanza, part-time e degli orari flessibili. È prevista anche la valorizzazione del know-how e delle competenze del personale con più esperienza e la conseguente condivisione con le nuove generazioni, attraverso la promozione di un dialogo intergenerazionale prevedendo sia un affiancamento per i neoassunti sia sessioni di formazione. Inoltre, il contratto prevede l’introduzione di due ore aggiuntive di permesso per visite specialistiche per i dipendenti over 60, riconoscendo le particolari esigenze di salute di questa fascia d’età.

Per quanto riguarda i passaggi di area, il contratto introduce una significativa novità: la proroga fino al 30 giugno 2026 della possibilità di effettuare passaggi all’area superiore in deroga al titolo di studio, ma tenendo conto degli anni di esperienza maturati nell’area immediatamente inferiore. Ad esempio, per passare da assistente a funzionario, sono richiesti 10 anni di esperienza nella categoria inferiore, valutazioni positive e l’assenza di sanzioni disciplinari. Questa disposizione offre nuove opportunità di crescita professionale ai dipendenti con lunga esperienza, valorizzando le competenze acquisite sul campo.

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