Lavorare su mindset e comportamenti, usare una metodologia strutturata e puntare sulla creazione di una Cabina di Regia per operare in modo trasversale. È così, in estrema sintesi, che il Gruppo Unipol ha approcciato e portato avanti “Percorsi digitali”, progettualità nata con l’obiettivo di attivare nuovi comportamenti e un nuovo modo di lavorare e collaborare, come ci ha raccontato Evelina Galione, Responsabile Sviluppo e Talent Management.
Who's Who
Evelina Galione
Responsabile Sviluppo e Talent Management del Gruppo Unipol
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«Siamo fermamente convinti che la trasformazione digitale non si esaurisca con l’adozione dei tool. Mindset e comportamenti sono il punto di partenza ed è su questi che abbiamo deciso di investire in termini di attenzione, cura e ingaggio», specifica la Manager.
Questo perché la trasformazione digitale rappresenta per tutti una sfida strategica, soprattutto per realtà grandi e complesse come Unipol.
Indice degli argomenti
La roadmap di Percorsi digitali
«Percorsi digitali nasce con uno Smart Assessment realizzato nel 2023 su tutta la popolazione aziendale, quindi aperto a più di 10mila dipendenti, che ha permesso di realizzare una mappatura di tutte le nostre persone rispetto alla prontezza digitale e all’apertura al cambiamento – continua Galione -. Siamo così arrivati alla definizione di quattro diversi profili che ci hanno permesso di ragionare in ottica personalizzata rispetto alle iniziative che abbiamo progettato, con l’obiettivo di creare consapevolezza sull’importanza di cavalcare questa trasformazione come singoli e come azienda. In questa prima fase sono state inviate a tutta la popolazione aziendale 8 newsletter sui principi della cultura digitale con playlist formative personalizzate per profilo e sono state organizzate interviste e focus group per rilevare l’impatto, le possibili leve del cambiamento digitale e per raccogliere proposte e idee bottom up».
Come ha sottolineato la Manager oggi “Percorsi digitali” si trova in una seconda fase, che – dopo aver creato consapevolezza – mira a favorire la diffusione di nuovi comportamenti e quindi l’adozione coerente e corretta dei tool a disposizione. «Il piano di questa seconda fase è costruito in ottica OKR (Objectives and Key Results), quindi con degli obiettivi e dei KPI di raggiungimento dei risultati che prevedono il monitoraggio e la comprensione del livello e del modo di utilizzo dei nuovi tool, e quindi dei comportamenti digitali effettivamente agiti. Un esempio classico è quello di Teams, che dovrebbe essere utilizzato non solo per le chat, ma anche e soprattutto per gestire i progetti e condividere le informazioni con i canali».
Cabina di Regia e “behavioral dashboard” per favorire il cambiamento con un approccio data-driven
Uno degli elementi centrali della fase attuale è stato la creazione di una Cabina di Regia all’interno della quale orchestrare le leve del cambiamento su più funzioni, e non incorrere nell’errore di lavorare per silos verticali. A guidarla è proprio il team di Galione e ad animarla ci sono, oltre ovviamente alla sua area, i colleghi di altre funzioni coinvolte nella trasformazione digitale – ne fa parte anche Digital Attitude, società specializzata in Tech Adoption e Change Management appartenente al Gruppo Digital 360.
La Cabina opera in modo coeso e sinergico per far sì che le iniziative permeino in maniera pervasiva nell’organizzazione, senza tralasciare i diversi aspetti che ne facilitano la resa. Il tutto poi chiaramente fa leva su un approccio data-driven e quindi sull’utilizzo sistematico degli Analytics.
È stata, infatti, creata una dashboard comportamentale avanzata che integra dati anonimizzati da una varietà di piattaforme di collaborazione e produttività. Come ha ribadito la Manager è proprio questa struttura integrata a monte a consentire di attivare le diverse leve rispondendo all’effettiva esigenza del momento e a permettere di modificare il piano puntando sempre alla massima efficacia. «Il nostro è un approccio flessibile, che quindi ci porta a rivedere, riprogrammare o integrare costantemente il piano di azioni. La metodologia è quindi la parte centrale, il piano di azione lo scheletro e poi tutto il resto segue gli iter in base a quello che emerge dalle analisi in ottica data-driven».
Unipol punta su 4 comportamenti digitali
Adesso Unipol sta lavorando alla diffusione di 4 comportamenti digitali con percorsi di formazione e un piano di comunicazione ad hoc (su @futura, la intranet del Gruppo, è stato lanciato “Percorsi digitali” ed è presente tutto lo storytelling, n.d.r.) – che accompagneranno le persone nel comprendere quali tool utilizzare e come, in basi agli obiettivi individuali.
«Per quanto riguarda i comportamenti, abbiamo deciso di cominciare a lavorare su quelli che a nostro avviso sono trasversali a ciò che vuol dire agire in modo digitale. Siamo quindi arrivati a selezionarne 4: comunicare in modo digitale ed efficace, condividere e collaborare, gestire l’operatività e impegnarsi nel miglioramento continuo. L’ultimo, in pratica, sintetizza il modo di approcciare tutti gli altri perché è sintomo di come ciascuno si pone», ribadisce Galione.
Due i mezzi che supportano Unipol in questa fase: il primo un “navigatore” che guida le persone nello scoprire gli strumenti giusti da utilizzare a seconda dei comportamenti che si vogliono mettere in campo e corredato da “tips & tricks” e pillole formative a supporto, e il secondo i Digital Champions, colleghi i cui profili digitali in fase di assesment sono risultati più pronti e forti, successivamente ingaggiati e formati per ricoprire il ruolo di Ambassador e sponsor nella quotidianità lavorativa, ma anche di supporto alla produzione di contenuti del piano di azione. «Questi campioni, tra le altre cose, hanno elaborato il manifesto di “Percorsi digitali”, hanno creato le proprie schede identikit, ispirazionali anche per i colleghi, in cui raccontano che cosa è per loro il digitale, e ideato gli storyboard per la realizzazione di video interni sui comportamenti e sull’utilizzo dei tool. Inoltre, è stata creata una loro Community».
Ancora, è stata inserita una sezione “Percorsi digitali” su UniDuello, l’app creata dall’area che si occupa di Comunicazione Interna di Unipol per la diffusione di cultura e conoscenze nel Gruppo. «Ognuno di questi tasselli ci aiuta a far capire alle persone che gli strumenti permettono di essere più efficaci in quello che si fa se li si approccia partendo dai comportamenti quotidiani».
Sperimentare Copilot guardando anche alla parte qualitativa
Parallelamente al progetto Percorsi digitali, è partito nel 2024 un pilota – sempre con il contributo di Digital Attitude – per la sperimentazione di Copilot. «Il focus ancora una volta è sulle persone: attraverso un percorso di avvicinamento e scoperta disegnato insieme ad Academy Unipol, alternando apprendimento e attivazione, abbiamo lavorato in aula su che cos’è Copilot e cosa rappresenta, cioè un partner a cui fare domande e chiedere supporto, come fosse un consulente a nostra disposizione. Anche in questo caso ci stiamo facendo guidare dalla misurazione e analisi di dati, non solo quantitativi, e quindi legati alla sfera dell’efficienza, ma anche qualitativi, per comprendere meglio quali esperienze e sensazioni vivono le persone nell’utilizzare il nuovo strumento. Inoltre, abbiamo messo le persone nella condizione di interagire efficacemente da subito con Copilot perché solo così si riesce a raggiungere la consapevolezza dei vantaggi che si ottengono in termini di qualità del lavoro e di tempo risparmiato: vedremo prossimamente i risultati di questa sperimentazione», conclude Galione.
In questo modo, l’obiettivo non è solo promuovere l’adozione di nuovi strumenti digitali, ma anche creare un ambiente di lavoro più consapevole, efficiente e orientato al miglioramento e all’evoluzione continui.