La rivoluzione culturale che da tre anni sta vivendo Mercedes-Benz Italia ha portato la nota casa automobilistica, che fa parte del gruppo Daimler AG, a ripensare anche il modo di lavorare, per raggiungere un migliore work-life balance facendo leva sulla digitalizzazione. L’obiettivo era mettere al centro le esigenze, il benessere e la felicità delle 600 persone che lavorano nella sede italiana.
Cogliendo l’occasione del trasferimento nella nuova sede, a fine 2017 in Mercedes-Benz Italia è partito il progetto che ha visto la riorganizzazione degli ambienti di lavoro e del layout degli spazi. Ispirandosi a un concetto di modernità e di nuova comunità organizzativa, sono state previste sale dedicate al think tank, spazi aperti condivisi, spazi di intrattenimento e di socializzazione e una lounge area. Anche l’infrastruttura tecnologica è stata completamente rivista a servizio dei nuovi spazi e le sale riunioni, prenotabili online, sono tutte dotate di schermi per le videoconferenze.
Dal layout degli spazi allo Smart Working
Gradualmente, dalla realizzazione degli spazi condivisi, che promuovono la mobilità delle persone all’interno dell’edificio, si è arrivati allo Smart Working, con il progetto “Be positive, be smart”: mettere in discussione la postazione di lavoro fissa ha fatto maturare la decisione di trasformare non solo gli ambienti ma anche il modo di lavorare delle persone. A sostenere fortemente questo percorso sono state la direzione aziendale e la Direzione HR, sponsor dell’iniziativa.
La fase pilota, partita a marzo 2018 e durata sei mesi, ha coinvolto 100 persone – scelte tra coloro che lavorano nell’HR, nell’IT, nella direzione commerciale Van (veicoli commerciali) e nella direzione commerciale Smart -, con l’obiettivo di testare il modello, individuare possibili criticità a livello tecnologico e culturale e valutare eventuali interventi migliorativi prima di proporre l’iniziativa al resto della popolazione aziendale.
Per partecipare al progetto non esistono vincoli di ruolo e gli Smart Worker, dopo aver inviato una segnalazione via mail al responsabile alle risorse umane, sottoscrivono un accordo individuale per aderire all’iniziativa. La policy di Mercedes-Benz Italia prevede che chi adotta lo Smart Working può lavorare quattro giorni al mese da remoto in un luogo a scelta senza alcun tipo di restrizione da parte dell’azienda, purché sia garantita la sicurezza della persona. Un’accortezza per garantire, invece, il coordinamento e l’organizzazione efficace del team è la condivisione preventiva delle giornate di lavoro con il responsabile e i colleghi su un calendario interno. Inoltre, è stato adeguato il sistema di rilevazione delle presenze con un giustificativo ad hoc che individua le giornate di Smart Working previste dal progetto. L’orario di lavoro formalmente mantiene le stesse caratteristiche di quando si lavora in sede anche se, per favorire la conciliazione tra vita privata e professionale delle persone, per la giornata in Smart Working si prevede una maggiore flessibilità.
A livello di dotazione tecnologica, sono previsti laptop e cuffie professionali, ad alcuni dipendenti è assegnato anche uno smartphone aziendale, e a chi non ha il wi-fi a casa un router. Per accompagnare il cambiamento sono stati previsti dei workshop, in cui le persone sono state anche incoraggiate a dare spazio alle proprie emozioni e passioni e a proporre innovazioni da introdurre in azienda. Per i responsabili sono stati pensati dei percorsi manageriali ad hoc per aiutarli a sviluppare i propri talenti ed esprimere le potenzialità.
Visti i consensi riscontrati – gli smart worker si sono sentiti più responsabilizzati, hanno lavorato con maggior concentrazione e più motivazione – Mercedes-Benz Italia ha deciso di estendere nel prossimo futuro lo Smart Working a tutta la popolazione aziendale.
Questo articolo è tratto da uno dei casi pubblicati dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano