Per Mars Italia Smart Working vuol dire molto di più che telelavoro: è una vera e propria strategia di business che snellisce le procedure per restituire tempo alle persone. E in Italia la realtà distributiva e commerciale consociata del Gruppo Mars Inc. è stata pioniera nella sperimentazione dello Smart Working, precorrendo i tempi con la sua adozione già nel 2009. L’azienda – nota per i marchi M&M’S, Twix, Snickers, Mars, Cesar, Pedigree, Whiskas, Sheba- pone da sempre l’enfasi sul concetto di rendere produttivo, e di qualità, il tempo di lavoro, ottimizzando le energie e puntando sul concetto di work-life balance. Ne abbiamo parlato con Cristiana Milanesi, People and Organization Director di Mars Italia, che impiega attualmente più di 230 persone a Milano.
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Come valorizzate e supportate le persone? Quale ruolo giocano le tecnologie digitali?
In Mars Italia non ci sono dipendenti, ma “Associati”, una differenza semantica che non è solo di forma, perché vuole sottolineare il ruolo primario che le persone hanno in azienda. Ciascuno è imprenditore della sua attività lavorativa, parte attiva nel raggiungere i risultati aziendali. Tutta la nostra politica HR ruota intorno a questo concetto: il nostro reparto si chiama “People & Organization” perché noi lavoriamo con ‘persone’, non con ‘risorse umane’.
Vogliamo far lavorare bene le persone, semplificando i nostri processi operativi e potenziando gli strumenti informatici: tutto questo equivale a investire sulla qualità del lavoro per raggiungere risultati di business migliori. In estrema sintesi per noi approccio digitale vuol dire Smart Working nella piena potenzialità dei processi, della connessione, dei device.
Perchè lo Smart Working? Com’è cambiato il modo di lavorare?
Se le persone lavorano meglio, ne beneficeranno anche i risultati. Abbiamo così eliminato i sistemi di timbratura e introdotto l’orario flessibile, abbiamo inoltre dotato tutti gli Associati della tecnologia più avanzata – laptop e iPhone di ultima generazione da cui è possibile accedere a qualunque sistema aziendale, compresi i tool per le video-conferenze – e, infine, paghiamo loro non solo la connessione, ma anche il traffico telefonico per uso lavorativo e privato. In questo modo non cambia sostanzialmente nulla se si lavora a casa o in ufficio. Inoltre, c’è un doppio beneficio, sia in termini di produttività delle persone sia in termini di risparmio, perché abbiamo eliminato le linee telefoniche fisse che costano di più dei contratti di telefonia mobile. Questo ci porta a rafforzare la nostra convinzione che si cresce creando un valore condiviso, con un vantaggio reciproco.
Una delle caratteristiche principali del progetto è la sua estensione a tutti indistintamente, senza gerarchie e differenze di gender, perché a nostro avviso le iniziative sono sostenibili e durevoli, e portano risultati, se tutti ne traggono un beneficio e non solo una parte. È interessante, tuttavia, sottolineare che lo Smart Working ha avuto un impatto significativo sulla composizione del nostro organico: le donne rappresentano più del 50% del numero totale degli Associati e il 40% dei membri del Board. Un risultato ancora più importante se confrontato con la media nazionale di donne al vertice che raggiunge appena il 29%, secondo la ricerca Women at the Top di The Boston Consulting Group.
Il concetto di work-life balance rende le aziende attrattive per i giovani talenti. State lavorando anche su questo?
Assolutamente sì. Da oltre 10 anni, Mars Italia è tra i migliori posti di lavoro in Italia secondo la classifica del Great Place to Work, da 8 anni è sul podio delle aziende del Largo Consumo, e nel 2017 è stata anche indicata come uno dei migliori 10 Best Workplaces for Millennials e al 4° posto come miglior ambiente di lavoro secondo il parere femminile (Best Worplace for Women 2018).
Uno dei punti di forza è sicuramente il fatto che mettiamo a disposizione di chi lavora con noi una serie di sistemi all’avanguardia, e strumenti e percorsi di sviluppo mirati alla persona. Inoltre investiamo molto sul concetto di ‘line manager’: i Millennials più che un capo cercano un coach che li supporti nel loro percorso di crescita.
Noi in questo crediamo molto: abbiamo previsto un piano di investimenti che nel 2017 ha registrato rispetto al 2016 un incremento del 26% (che è quasi triplicato rispetto al 2013, ndr) in giornate di formazione e corsi ad hoc dedicati alle competenze manageriali e interfunzionali.